sabato 11 febbraio 2012

Signoraggio e reddito minimo garantito

Signoraggio e reddito minimo garantito
di Marco Saba

La più grande tassa occulta oggi è quella della rendita monetaria che va a beneficio di chi crea capitale dal nulla e lo presta alla comunità, il sistema bancario. Lo stato corrotto, carnefice e complice, si presta, tramite la tassazione, a trasferire annualmente una enorme quantità di ricchezza dalla comunità ai rentier che si nascondono dietro la proprietà delle banche.



Il reddito minimo garantito - che attuerebbe i principi contenuti nella Carta ONU dei diritti dell'uomo (cibo, casa, etc.) - può essere distribuito dalla banca centrale direttamente alla cittadinanza come forma di restituzione parziale e/o indennizzo di detto signoragggio che - almeno in linea teorica - spetta al sovrano (popolo) e non già alla mafia bancaria privata. Per l'Italia, per il solo signoraggio della banca centrale, si tratta di 6.000 euro a testa per ogni cittadino/anno. Senza contare l'occulta rendita monetaria delle altre banche commerciali che arriva a 50 volte tale cifra...

Se un reddito minimo di cttadinanza di 1.200 euro al mese - poniamo - impigrisce chi lo percepisce, immaginiamo quale forma di pigrizia devastante viene generata dalla rendita monetaria garantita al sistema bancario che tale reddito pone al passivo del bilancio, rendendo esentasse un attivo corrispondente e quindi rubando due volte... più gli interessi imposti alla comunità per poter disporre del numerario.

Il reddito minimo garantito permetterebbe di legalizzare la gestione da parte del sistema bancario della rendita monetaria effettiva dando una contropartita a chi tale privilegio concede gratuitamente al sistema bancario, senza nemmeno rendersene conto, ovvero il popolo sovrano. Altrimenti, come denunciato da più parti, si tratta solo di una giga-truffa.

La redistribuzione- senza né tasse né inflazione -  avverrebbe quindi tra il sistema di predazione bancaria ed il resto della comunità, ponendo un freno alla necessitò di crescita obbligata imposta da un sistema usuraio e criminale, come invece oggi avviene.

In sostanza, parte della nuova moneta emessa, invece di essere prestata al sistema, sarebbe elargita su base procapite a titolo di indennizzo e restituzione di quanto precedentemente già predato, con benefici per almeno il 99% della popolazione. Si tratta di equità e di uscire dalla schiavitù perpetua imposta da un debito pubblico perpetuo che sta esaurendo tutte le risorse del pianeta, senza considerare la pazienza di chi scrive.

4 commenti:

  1. Grazie Marco. Ma se capisco bene, per te il reddito di cittadinanza dovrebbe essere una restituzione di quanto sottratto precedentemente grazie al meccanismo del signoraggio, e fin qui ci posso anche stare. Ma ipotizzando una situazione a regime, in cui la titolarità della moneta é tornata in mano al popolo, con i benefici che ne derivano (ad esempio drastica diminuzione del prelievo fiscale, tanto per citarne una), dare tale reddito di cittadinanza che senso avrebbe? Non sarebbe una tassa generalizzata pari all’inflazinoe generata?

    RispondiElimina
  2. "Ma ipotizzando una situazione a regime, in cui la titolarità della moneta é tornata in mano al popolo..." - scusa Alberto ma che dici ? Ma quando mai è stato così ?

    RispondiElimina
  3. D'accordo su tutto, ma concretamente che cosa facciamo^

    RispondiElimina
  4. Questo è quanto scaturisce dalla "rivoluzione monetaria" inaugurata dal compianto Prof. Giacinto Auriti. E' messa in pratica della Dottrina sociale della Chiesa: "Esiste un qualcosa che è dovuta all'uomo perchè è uomo". Occorre adesso diffondere il verbo auritiano affinchè tutti possano gridare al cielo questa verità.

    RispondiElimina