lunedì 13 febbraio 2012

Putin a fianco del popolo greco


CONTRO I BANKSTERS - Vladimir Putin 

a fianco del popolo greco



L’arcivescovo greco Ieronymos, la massima autorità religiosa della Grecia, ha stigmatizzato la politica dell'Unione europea con un'appassionata denuncia delle politiche di austerità imposte dalla Ue, dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale: "La condizione di senzatetto e di indigenza - fenomeni visti durante la guerra - hanno raggiunto livelli da incubo. 
Tra i greci sta scemando la pazienza, che lascia spazio ad un senso di rabbia, e il pericolo di un'esplosione sociale non può più essere ignorato", ha scritto Ieronymos in una lettera al premier Lucas Papademos e pubblicata sul sito ufficiale del prelato. "Sono state tagliate le pensioni mentre i lavoratori sono disperati e l'insicurezza annida in ogni singola famiglia greca. sembra essere chiaro ormai che il dramma della nostra patria non finirà qui ma potrebbe assumere dimensioni nuove e incontrollabili", ha continuato. "Dobbiamo comprendere tutti il sentimento di insicurezza, disperazione e depressione che alberga in ogni casa. Ciò continua, purtroppo, a causare suicidi tra coloro che non sopportano più il dramma familiare e la sofferenza dei propri figli".
Nonostante i disagi, "ci sono richieste di dosi ancora maggiori di una medicina che si sta dimostrando mortale". Si pretendono impegni "che non risolvono il problema ma che solamente rimandano la morte annunciata della nostra economia. Nel frattempo, la nostra sovranità viene offerta come collaterale. Si ipoteca la nostra ricchezza, ma anche la ricchezza che potremmo estrarre dalla nostra terra e dai nostri mari. Si ipotecano libertà, democrazia e dignità nazionale".
Queste semplici giuste parole dette dall'arcivescovo greco hanno trovato una sponda autorevole dal Primo ministro russo, Vladimir Putin, che ha denunciato la politica dell’Unione europea verso la Grecia in un discorso al Russian Forum 2012 a Mosca: "La Grecia è stata artificialmente privata della capacità di ristrutturare la propria economia" - ha detto Putin - dopo che, nel 2008, le si è addossato un deficit che non esisteva. "Si è iniziato a contare nel deficit somme che si presumeva non dovessero essere contate. Ciò ha reso la situazione insostenibile, e lo spread è schizzato alle stelle, conducendo al disastro economico".
Putin ha definito l'euro "un peso" incatenato al piede della Grecia. Poiché Atene non aveva liquidità e non poteva battere moneta propria, "ha dovuto tagliare direttamente i costi sociali, aumentando la povertà. Questa è una grande tragedia. Prima hanno privato la Grecia della propria base industriale e poi hanno chiesto al Paese di produrre con industrie invisibili. e senza denaro!".
Il primo ministro russo ha anche indicato l'unico intervento per migliorare la competitività della Grecia, investire nel settore industriale e nell'economia reale: "La questione non è che il popolo greco non vuole o non sa lavorare" (ritornello spesso usato contro gli italiani da italiani “benestanti e benemeriti”…), ma che "non sono state create le opportunità per usare efficacemente la forza lavoro con personale qualificato, come ad esempio è stato fatto in Russia. E questa è la radice del problema".
Ecco un capo del governo che usa la concordia, la vera concordia nazionale, verso il suo popolo e i popoli europei che vanno rispettati e se in ritardo, aiutati rispettati e sostenuti.
E noi lo sappiamo bene: anche l’Italia rischia il crollo totale così come è stata artigliata dalla grande finanza speculativa internazionale.
Che aspettiamo a risvegliarci?

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