martedì 12 febbraio 2013

Finmeccanica. Monti come Ponzio Pilato


Finmeccanica. Monti come Ponzio Pilato

           di A. Di Pietro 
ponzio pilato Finmeccanica. Monti come Ponzio PilatoULTIM’ORA: Denuncio formalmente sul piano politico e istituzionale, e lo farò anche sul piano giudiziario, il presidente del consiglio Monti e il suo governo. Il reato ipotizzato è quello di omissione di atti d’ufficio.
Monti, avvertito formalmente sia dall’Italia dei Valori che da me personalmente sia per la vicenda Monte dei Paschi di Siena sia per la vicenda della Finmeccanica con ben 42 interventi in Parlamento, tra interrogazioni, mozioni, istanze e interventi in Aula, non solo non ha preso atto delle denunce che noi avevamo fatto e neanche di copie delle denunce alla Procura della Corte dei Conti che noi gli avevamo mandato, ma ha fatto finta di non vedere. Chi è pubblico ufficiale ha obbligo di intervenire per rimuovere atti illeciti. Non averlo fatto vuol dire omissione di atti d’ufficio.

Oggi il presidente Monti ha detto che interverrà per modificare la governance, noi gli diciamo che doveva farlo l’anno scorso quando lo abbiamo avvertito. Per un anno s’è girato dall’altra parte come ha fatto Ponzio Pilato e adesso pretende che noi piangiamo il morto.

Prima Mps e ora Finmeccanica. In entrambi i casi, Monti si è comportato come Ponzio Pilato: si è girato dall’altra parte e ha fatto finta di non vedere. Eppure era stato avvisato in tempo da noi dell’IdV,con diverse interrogazioni e un esposto depositato alla Corte dei Conti, su quanto stava accadendo all’interno di Finmeccanica. Perché oggi, solo dopo l’arresto di Giuseppe Orsi, dice che c’è un problema della governance? Il suo è un reato ‘politicamente’ rilevante ed è quello di omissione di atti d’ufficio.
Che ai vertici di Finmeccanica ci fosse un verminaio che trasudava corruzione da tutte le parti lo sapevano tutti. Noi dell’Italia dei Valori abbiamo denunciato e urlato più e più volte in Parlamento, ma il governo dei professori ci ha sempre ignorato.
Non è stata solo la politica a chiudere gli occhi. Delle nostre segnalazioni, così precise e puntuali, era a conoscenza tutta la stampa. Però nessuno ha scritto niente, nessuno le ha riprese, nessuno ha chiesto al governo di intervenire. I giornalisti economici e quelli politici, tutti con la schiena curva, non volevano disturbare il manovratore Monti.
A maggior ragione spero che nessuno tratti Orsi come un semplice mariuolo isolato. La verità è opposta: il caso Orsi è la spia fedele di un intero sistema in cui corruzione, clientela, invadenza della politica e completa assenza di una strategia industriale si intrecciano per tirare a fondo il nostro Paese.
Orsi non occupa quel posto importantissimo per caso, ma perché così ha voluto la Lega. Vi pare possibile che un ruolo così importante per la sorte della nostra economia sia assegnato sulla base della spartizione delle poltrone invece che dell’onestà, della capacità e del merito?
Come amministratore delegato di Finmeccanica, Orsi ha sabotato puntualmente gli interessi dell’Italia senza che i governi Berlusconi e Monti ci trovassero niente da ridire. Ha cercato di svendere Ansaldo Energia cioè di uno dei principali asset strategici italiani, oltretutto in netto attivo, alla concorrenza tedesca prima e coreana poi. Ha depotenziato, in vista di un’altra possibile svendita, Ansaldo STS, anche questa un’ azienda sana e operante in un settore in espansione come il sistema ferroviario nazionale e locale. In compenso ha difeso strenuamente il settore militare che, invece, è in costante perdita.
Non c’era nessuna logica che giustificasse una politica così dissennata se non la corruzione e la difesa di interessi diversi da quelli del Paese. Però, il governo Monti e i partiti che lo sostenevano non hanno ritenuto necessario un intervento drastico. Chissà se adesso si decideranno ad agire e ad azzerare l’intero Cda di Finmeccanica.
Di quali altre prove c’è bisogno per capire che la pietra al collo dell’economia italiana è la corruzione? Quando hanno varato una legge contro la corruzione che invece di combatterli favoriva i corrotti, il governo Monti e la sua maggioranza hanno perpetrato un crimine ai danni dell’Italia con pochi precedenti. Non si può perdere altro tempo in chiacchiere: bisogna ripristinare subito il falso in bilancio, eliminato da Berlusconi, la concussione per induzione, cancellata da Monti, e introdurre nuove fattispecie di reato come l’autoriciclaggio.
Vincere la corruzione e l’intreccio tra malaffare e politica è questione di vita o di morte perché ne dipende la salvezza o la distruzione della nostra economia. Oggi in Italia c’è una sola lista che voglia combattere davvero una guerra senza quartiere contro la corruzione: Rivoluzione Civile. Non lo dicono le parole: lo dimostrano i fatti e lo provano le nostre storie.

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