martedì 12 febbraio 2013

Arrestati dipendenti dell'Agenzia delle Entrate


"Se mi paghi cancello la cartella del debito"
Arrestati dipendenti dell'Agenzia delle Entrate

Operazione anticorruzione. In manette sono finite in tutto 15 persone: 4 in carcere e 11 ai domiciliari. Decine di persone coinvolte. Ai dipendenti dovevano consegnare il 20 per cento della somma richiesta dal fisco e i funzionari, una volta ricevuta la tangente, eliminavano le cartelle Equitalia con la dicitura: "Errori sui dati inseriti" di EMILIO ORLANDO, REPUBBLICA

Promettevano la cancellazione dei debiti di Equitalia, in cambio chiedevano il pagamento di una somma di denaro. La Questura di Frosinone con la squadra mobile romana diretta da Renato Cortese sta  eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura della Repubblica di Roma, nei confronti di un'organizzazione criminale che ha truffato decine di persone vessate dai debiti fiscali a Roma, Valmontone, Perugia, Spoleto, Fara Sabina, Frosinone, Teramo, Frascati e  Zagarolo. Tra i 15 arrestati, quattro sono finiti in carcere mentre a 11 sono stati concessi gli arresti domiciliari. 
Ai vertici del sodalizio criminale un funzionario e un collaboratore dell'Agenzia delle Entrate. Si tratta di Giuseppe Crudo, impiegato alla Direzione Regione Lazio Roma IV dell'agenzia, e del suo collaboratore Raffaele Petrucci. Quest'ultimo, avvalendosi di una lunga lista di "procacciatori", tra cui commercialisti e ragionieri, individuava persone che avevano delle pesanti pendenze debitorie e gli prospettava la possibilità di cancellare le cartelle di Equitalia dietro il pagamento di una somma di denaro, che ammontava al 20 per cento dei loro debiti.

Quindi forniva nomi e codici fiscali a Crudo, che provvedeva a cercare le posizioni nei sistemi dell'Agenzia delle Entrate e comunicava a Petrucci la situazione debitoria del contribuente. Quindi scattava la richiesta dell'ammontare del denaro necessario per la cancellazione. Non appena il cliente pagava, il funzionario cancellava dai sistemi la cartella esattoriale e stampava la ricevuta, un
foglio sul quale c'erano indicate varie forme di motivazione, coma ad esempio "errore sui dati inseriti".

Dalle indagini della Squadra Mobile di Frosinone, diretta da Carlo Bianchi, attivate anche dopo la denuncia fatta dalla stessa Agenzia delle entrate , è emerso che la documentazione fornita da Crudo era falsa e che la situazione debitoria del malcapitato era ancora attiva. L'unico a sapere del falso era Crudo, che creava in realtà un'estinzione fittizia del debito. Il funzionario aveva già chiesto il trasferimento in Calabria, la sua terra natale, proprio per allontanarsi quando si sarebbe scoperto il trucco.

I poliziotti della III sezione della Mobile di Frosinone, hanno accertato i reati contro la Pubblica Amministrazione e hanno incastrato l'organizzazione. Oltre a Petrucci e Crudo, sono coinvolti una lunga lista di collaboratori: Carlo e Orfeo Graziano, Angela Mastrantonio, Mirko Rossi, Remo Simeoni, Marco Esposto, Vittorio Console, Walter Blasi, William Cacciato, Alberto e Stefano Salsi, Antonino Patti e Carla Bargagli.
(11 febbraio 2013)

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