venerdì 6 luglio 2012

Mandraghi non ha più carte


Draghi ha esaurito anche la carta jolly


Dopo che ieri Mario Draghi ha deciso di tagliare i tassi al minimo storico dello 0,75% e portato a zero il tasso sui depositi, ormai il presidente della BCE ha esaurito le sue munizioni.
Nemmeno quei cocainomani degli investitori finanziari gli danno più fiducia.

I risultati sono:
- l'euro è in ribasso sul dollaro
- lo spread sia italiano che spagnolo è salito
- le borse crollano a picco
- i rendimenti decennali sui titoli di stato spagnoli salgono al 7% e quelli italiani al 6,04% (quindi significa maggiori interessi che pagheremo sul debito)

Inoltre mentre tutti vorrebbero un'Unione bancaria che renderebbe collettivi i debiti delle banche, la Merkel e tutti gli economisti tedeschi  restano fermamente contrari. Il loro pensiero è: "siccome abbiamo un sistema bancario solido e regoliamo tutta la politica monetaria nazionale ed europea, perchè dovremmo mai accettare la spazzatura finanziaria di cui sono portatori i paesi PIIGS?"
Dice bene la Finlandia per bocca della sua ministra delle Finanze Jutta Urpilainen: «la Finlandia non resterà legata all'euro a qualsiasi costo e ci prepariamo a tutti gli scenari possibili».
Qualche ministro, non totalmente servo della Troika (Ue-BCE-FMI), ogni tanto avanza un briciolo di coraggio nel lanciare certe affermazioni; poi restano sempre i fatti da valutare.

Il progetto "euro", amministrato dai gangster delle banche, criminali dediti al crimine del signoraggio e portatori di una cultura fatta di disonestà gratuita, si rivela un fallimento totale, capace di generare solo disoccupazione, nessuna crescita economica, privatizzazioni con risorse pubbliche che finiscono nelle mani di multinazionali straniere, lacerazione delle costituzioni nazionali per far spazio a regolamenti internazionali non approvati da alcun cittadino europeo.

Salvatore Tamburro

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