martedì 11 settembre 2012

Moisés Naìm e la correttezza politica dei banksters

Un bankster all’attacco dei Non Allineati
di Fabrizio Fiorini - 10/09/2012
Fonte: Rinascita

Alcunvendono falscontrassegndell’assicuraziondell’automobile, altrivendono a cinqueuro dellbanconotda ventstampatin cantina, altriancora vendono la stessa casa a diecdiversacquirento la fontana dTrevaituristamericani. Tuttcostoro non hanno quasmadestinradiosi: sono relegatiall’emarginazionsociale, alla vita di espedienti, allcronachnero grottesche.
Non hanno certo la fortuna dchiamarsMoisés Naìm cu– pur loro omologo col vizio della falsificazion– addirittura vienconcessa la prima pagina deiquotidiandella stampa più “autorevole”.
Csiamo già occupatdquesto personaggio, già ministro dell’industria e del commercio del governo finanziario del Venezuela pre-chavista e in seguito uomo fortdella Banca Mondialdella National Endowment for Democracy. In linea con ldirettivemanatdaglistitutdcuè stato esponente, questsè semprfatto alfierdella destabilizzazione, attraverso campagnddisinformazionmirata, deglStatchstrovavano in intollerabildisallineamento neconfrontdellimposizionamericano-sionist– attraverso dquest– della grandfinanza apolide.
Questa volta ha affidato allcolonndLa Repubblica la sua opera ddisinformacija. Dal titolo dell’articolo ssarebbpotuto pensarchl’Autorfossstato illuminato da chissà quallampo donestà autobiografica: Quella finanza criminalche il mondo non vede. Ma già dopo pochrighquesto pio pensiero stramuta in altro. Il Naìm analizza infattlconnessioni e addirittura la coincidenza tra lorganizzazioncriminali e governdalcunPaesdel mondo; e qualmasaranno quest“nazioni-canaglia”? Bene, insiemallimmancabilMyanmar, Guinea-Bissau, Corea del nord e Afghanistan (ma come? non era questo un Paes“liberato”?) trovano posto soprattutto il Venezuela (evidente il risentimento dell’Autorneconfrontdel suo popolo, “reo” daverlo messo su un aereo e rispedito a Washington), chvienesplicitamentaccusato dnarcotraffico, e la Russia, tacciata dconnivenza con lorganizzazionmafiosnel lucroso commercio del gas e deglidrocarburi.
Questa – sostienl’uomo della finanza mondial– sarebb“la finanza criminalche il mondo non vede”. Non certo quella dellbanchusuraichaffamano i popoldgran partdel mondo; non certo quella depotentatchhanno costretto glStata delegarabanchierla loro sovranità politica, economica e monetaria; non certo quella dchstrozza il lavoro decittadinper pagarun “debito” concepito ad artper tenerlnazioni e popolalla catena; né tantomeno quella dcusono meremanaziongran partdellendemicamentcorrottclasspolitichd’Occidentlcuconnessioncon lorganizzazioncriminalsono cosa arcinota da decenni.
No: per l’editorialista dLa Repubblica questsono filantropi, e la finanza criminalsono Chávez e Putin; e miliondlettori, statencerti, penderanno dallsulabbra. L’oppio depopoli, ssa, non odora più dincenso e non suona più con salmi e litanie: lo strova a chiarlettersu“grandquotidiani”, vienurlato netg, assumlformdel nuovo Verbo della “correttezza politica”.

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