venerdì 9 novembre 2012

La Federal Reserve System è Bankenstein

► Vai alla PARTE II e alla PARTE III
.
La prima banca centrale, la First Bank degli Stati Uniti (BUS), un istituto privato, fu creata nel lontano 1791 ma ebbe durata breve. Per vent’anni applicò il prestito frazionale con il tasso 10 a 1, finché il malcontento popolare impedì che le venisse rinnovato il mandato nel 1811.
Soltanto un anno dopo, la guerra mise in ginocchio l’economia di una giovane America che non sapeva come far fronte alla crescente necessità di denaro per far rifiatare l’economia.
Così, nel 1816 nacque la Seconda Banca Centrale degli Stati Uniti, la “SBUS”, anch’essa privata. L’economia riprese a crescere grazie ad un gigantesco canale di credito aperto dalla nuova istituzione, ma dopo pochi anni l’esplosione del debito determinò una stretta creditizia. Come giustificare una simile azione? Facilissimo, con l’inflazione.
Cosi l’erogazione di credito si fermò del tutto e molti degli istituti da poco aperti per alimentare lo sviluppo del West andarono in bancarotta e smisero di lavorare.
.
Apriamo una parentesi: una banca centrale decide in piena autonomia fino a che punto immettere liquidità nel sistema e in che momento ritirarla. Così accade che un istituto possa, per ipotesi, finanziare un investimento che all’improvviso verrà interrotto causando il fallimento di un’azienda che per quell’investimento aveva obbligatoriamente dato garanzie. A quel punto, la Banca Centrale o chi per lei può agevolmente riscattare i crediti concessi o prendere possesso degli istituti fallimentari ampliando i propri possedimenti in maniera esponenziale. Questa è storia passata ma anche presente.
Nel 1828 Andrew Jackson vinse le elezioni con la promessa di eliminare il debito e far cessare l’attività della SBUS. All’indomani del suo secondo mandato, l’8 dicembre 1835, ritirò tutti i fondi governativi della banca e saldò il debito nazionale. E’ stato l’unico Presidente in grado di raggiungere questo obiettivo. L’anno successivo la SBUS chiuse i battenti per cessazione della licenza. Per ben 50 anni l’America conobbe un boom economico del quale tutti sembrano essersi scordati. Ma per i banchieri dell’epoca lo smacco non era ancora stato digerito.
 .
Così nel 1913 Nelson Aldrich, parente per via materna della famiglia Rockfeller, in collusione con le più grandi banche europee, promosse la legge sulla Federal Reserve attraverso il Congresso poco prima di Natale, quando molti membri di quest’ultimo erano in vacanza. Il Federal Reserve Act  fu firmato il 23 Dicembre dello stesso anno dal Presidente Woodrow Wilson su pressione dei suoi più illustri elettori, i banchieri. L’ormai dimenticato Nelson Aldrich divenne Presidente della Commissione Monetaria Nazionale, guarda caso.
Il Federal Reserve Act dava alla luce la Federal Reserve System, un sistema per cui una corporazione di Banche rinominate sotto un unico nome avrebbe, da quel momento in poi, stampato i Dollari statunitensi. Ad oggi, le banche che possiedono la Fed sono: La Banca Rothschild di Londra, la Banca Warburg di Amburgo, la Banca Rothschild di Berlino, a Lazard Brothers di Parigi, la Banca Kuhln Loeb di New York, la Bancha Israel Moses Seif in Italia, la Goldman Sachs di New York, la Banca Warburg di Amsterdam e la Chase Manhattan Bank di New York
Eppure, qualcosa non torna.
 .
L’articolo 5 della sezione 8 della Costituzione Americana dichiara infatti che il Congresso è l’unica istituzione alla quale è permesso creare moneta e stabilirne il valore. La Costituzione americana non è mai stata modificata da allora, possibile che da 100 anni sia una banca privata a “stampare moneta?
Ben 150 anni prima era stato Thomas Jefferson a intuire i rischi legati all’emissione della moneta : «Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di controllare l’emissione del denaro, dapprima attraverso l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le compagnie che nasceranno intorno alle banche priveranno il popolo dei suoi beni finché i loro figli si ritroveranno senza neanche una casa sul continente che i loro padri hanno conquistato».
Gli “archetipi” della Fed sono stati fermati ben due volte con l’accusa di aver manipolato il normale ciclo economico del Paese. L’inflazione, l’alternanza tra fasi di boom economico e fasi recessive sono state costanti dell’ultimo secolo. Parallelamente, la progressiva e inesorabile  svalutazione della moneta ha fatto sì che ci fosse una crescente domanda di contanti. Ma qual è oggi la vera funzione della moneta? E soprattutto, come funziona? Cercheremo di darci delle risposte nei prossimi articoli di questa nuova rassegna di dailySTORM.
 .
CONTINUA
 .
Andrea Salati

Nessun commento:

Posta un commento