lunedì 5 novembre 2012

La ruota del signoraggio


Banche: e altri ne traggono profitti


Banche e rapine (Ph: a tutta destra)
RIFLETTENDO con la nostra storia culturale, tra le più elevate in tutto il mondo, le banche sono una nostra invenzione, rivisitando gli antichissimi “trapeziti” della Mesopotamia e della Grecia. Come pure le cambiali, i crediti, i risparmi, i tassi e gli investimenti.

Noi italiani durante il Rinascimento abbiamo esportato il modello banche e con esse le monete, prestate a re e imperatori di tutta Europa. Tale pratica ha generato il Signoraggio, l’indipendenza dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi. Una pratica esportata poi nei paesi dell’Asia e delle americhe.

Oggi le banche sono controllate da chi un tempo ricevette questi servigi, prestandoci le monete, quelle che un tempo prestammo. Una ruota, che non è frutto del cerchio disegnato da Giotto, che noi italiani siamo stati capaci di modificarla a piacimento degli attuali creditori, divenendo così i loro debitori a prezzi di rientro economico esponenziale. Un tempo l’Italia coniava moneta e perciò forniva risorse reali, ovvero guadagni che spendeva in beni e servizi. Oggi l’Italia non conia più nulla e ha una banca che dell’Italia ha solo il nome e con essa un debito pubblico da pagare a stati che con l’Euro si sono inventati una banca fittizia. Una ruota che è ritornata al suo luogo d’avvio seguendo un percorso diverso da quello iniziale, disegnando traiettorie cuspidali fuori i nostri confini e legalizzando un signoraggio bancario oltre le regole consentite, dove le banche incassano e i politici corrotti e tecnici amici dei politici ricevono indennizzi faraonici, mentre il popolo (una volta detto sovrano) regge questo squallido e perverso illegale status quo sulle sue spalle.

Ad Maiora

(A cura di Nico Baratta - direttore responsabile newsgargano)

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