giovedì 8 novembre 2012

Signoraggio: soluzioni semplici


06 nov, 2012Alberto Medici
Signoraggio


Soluzioni semplici a problemi complessi

Siccome detesto il trincerarsi dietro a concetti astrusi, terminologie inusuali, ragionamenti complessi, metto a disposizione dei lettori alcune immagini semplici, che spero possano tornare utili. Prendetele come degli attrezzi, degli utensili da tenere in borsa che magari vi potranno tornare utili, all’occorrenza.
Il gioco del monopoli.
Conosciamo tutti il gioco del monopoli: ai giocatori vengono dati dei soldi all’inizio della partita, e chi è più bravo e fortunato riesce a farne di più degli altri, comprando terreni, facendo case e alberghi.Immaginate una variante del monopoli: i soldi che vengono dati ai giocatori all’inizio del gioco sono prestati, e i giocatori devono, ad ogni giro, restituirne il 10%. Evidentemente, nonostante magari qualcuno, fra i giocatori, riuscirà a ripagare il debito e gli interessi associati, i giocatori, nel loro complesso, non potranno restituire i soldi prestati inizialmente più gli interessi: semplicemente perchè sul tavolo di gioco questi soldi non ci sono. Quando qualcuno vi dirà che siete dei pazzi rivoluzionari incompetenti e sconsiderati, a proporre il ripudio del debito, ricordategli questa metafora. E ricordategli anche che per il diritto, un contratto che non si può fisicamente ottemperare è automaticamente nullo: non impugnabile, non opponibile: semplicemente NULLO.

L’azienda che inquina.
Siamo tutti d’accordo che di devono fare controlli affinchè nessuna azienda, con la propria attività, inquini l’ambiente, l’aria, l’acqua. Anche se l’azienda è privata, e persegue obiettivi privati, la collettività si attrezza di strumenti di controllo per far sì che nessuno possa distruggere il patrimonio comune rappresentato dall’ambiente. E allora cosa c’è di strano se vogliamo mettere sotto controllo l’attività delle banche? Quando una banca, con il meccanismo del signoraggio secondario, immette liquidità, arrogandosi il diritto di decidere a chi erogare e a chi no, e cosa fare dei soldi depositati, e se fare o meno speculazioni finanziarie, e magari acquistare o produrre titoli tossici, non sta forse inquinando l’economia, con effetti forse ancora più devastanti di quelli di un’industria che produce materiali di scarto inquinanti? E allora perchè la collettività non dovrebbe poter regolare l’attività di questi “inquinatori economici”?
L’elica del motoscafo.
Avete mai osservato i motoscafi che fanno le manovre nel porto? Il motore può mettere la retromarcia, e invertire il senso di rotazione dell’elica: prima era orario, adesso è antiorario. Quando noi diciamo che vogliamo cambiare il sistema di produzione del denaro, stiamo dicendo la stessa cosa: vogliamo cambiare il senso di rotazione. Se prima venivano immessi -per esempio- 100 miliardi all’anno di Euro, sul mercato italiano, noi non vogliamo interrompere questo meccanismo: semplicemente invertire il senso di rotazione: prima si immettevano a debito, adesso a credito. Accreditandoli semplicemente secondo i criteri che decideremo.
L’acqua sul campo.
Quando si dà acqua ad un campo, bisogna stare attenti a non metterne troppa, se non diventa un acquitrino, nè troppo poca, se no le piante non crescono. Con la moneta è la stessa cosa: se se ne immette troppa si genera inflazione, sfiducia, incertezza per il futuro. Se se ne mette troppo poca si rischia che, nonostante i beni ci siano, e le persone che desiderano quei beni anche, il mercato non si muove per mancanza di liquidità. Ecco cosa dovrebbe fare un governo del popolo e per il popolo: decidere la giusta quantità di moneta da immettere nel mercato. E poi c’è un’altra, importantissima attività che deve fare un governo del popolo e per il popolo: decidere la modalità di irrigazione. Per mettere 100 milioni di litri posso spargerli a pioggia, oppure farli uscire tutti da un unico rubinetto, sapendo che prima o poi si diffonderanno su tutto il terreno. Fuori di metafora, posso decidere di immettere il denaro nel mercato dividendolo esattamente per il numero di persone (esempio: 100 miliardi. Su 60 milioni di italiani fa circa 1500 € a testa. Punto. Finito qui). Oppure posso, all’estremo opposto, decidere, con gli stessi 100 miliardi, di finanziare un’immensa opera pubblica, diciamo il ponte sullo stretto. Chiaro che i soldi dati alla ditta appaltante un po’ alla volta torneranno in circolo, perchè la ditta appaltante dovrà pagare operai, fornitori, materie prime… ma con il rischio di una distribuzione iniqua. Insomma, una via di mezzo da trovare sarebbe uno dei compiti essenziali di un governo competente.
L’autobus in montagna.
Siete su un autobus. State tornando da una gita in montagna, in discesa, l’autista fa un infarto e sviene. L’autobus è senza controllo e sta andando a folle velocità verso il precipizio. Un ragazzo delle prime file si sta per buttare al posto di guida per cercare di frenare ma un signore anziano lo blocca dicendogli: “scusi, mi fa prima vedere se ha la patente adeguata per guidare questo mezzo?“. Ecco, per quanto vi diranno che non siete all’altezza, che siete impreparati, anche nella peggiore delle ipotesi riuscirete a far meglio di questa classe politica incompetente, disonesta e arraffona che ci sta guidando verso il baratro ora.

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