giovedì 2 febbraio 2012

Rubano, senza nemmeno una contropartita...


Sì, occorrono davvero i forconi
di Vittorio Feltri - 01/02/2012
Fonte: il giornale

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La Casta finge di ridursi lo stipendio. Il tesoriere della defunta Margherita incassa 13 milioni: tutti per sé? E un senatore Pdl compra un palazzo e lo stesso giorno lo rivende alla Previdenza: cresta di 18 milioni
La polemica annosa sui compensi e sui privilegi della Casta è sempre stata stucchevole, ma ora sta diventando insopportabile. Le ultime notizie sui costi della politica, poi, sono urticanti: dimostrano che i parlamentari non hanno il coraggio delle proprie azioni e che, per non perdere quattro soldi, adottano sotterfugi infantili, perfino ingenui, tali da suscitare un sentimento di pena, se non di disprezzo nei loro confronti. In questi giorni l`indennità mensile doveva aumentare complessivamente di 1.300 euro circa in ogni onorevole «busta paga». Altro che tagli. Il Parlamento, però, furbescamente ha deciso che quell`aumento non ci sarà per i deputati, ma finirà in un fondo a disposizione dei medesimi. Sicché lo Stato dovrà comunque sborsare quei quattrini. Di fatto i costi della politica che si volevano ridurre non diminuiranno affatto. Siamo alla presa in giro. Ed è questo che infastidisce, suppongo, gli italiani. I quali, tra l`altro, non ce l`hanno con i loro rappresentanti perché guadagnano troppo (cosa non vera, i parlamentari delle nazioni europee suppergiù incassano la stessa cifra). Figuriamoci.
Un qualunque professionista medio, ed anche piccolo, ha un reddito più elevato.
I cittadini semmai detestano i politici perché non valgono niente, sono inetti, incapaci di risolvere i problemi reali del Paese, impegnati nella conservazione della poltrona e del potere, insensibili al bene comune, smaniosi di fare carriera e basta. L`antipolitica non nasce da una propaganda distorta, ma dalla cattiva politica.
Queste non sono opinioni, bensì dati di fatto. Se quelli del Palazzo hanno conciato male l`Italia, e se, di fronte alla crisi, si sono arresi per manifesta inadeguatezza, cedendo il timone ai tecnici, significa che non sanno fare il loro mestiere. Ovvio che la gente voglia mandarli a casa e magari inseguirli coi forconi. Non è quanto essi percepiscono a scandalizzare, ma lo zero che hanno combinato e combinano. Se aggiungiamo che i partiti incamerano mostruosi rimborsi elettorali (pagati anche questi dallo Stato) dei quali si ignora la destinazione, be`, allora si comprende perché i contribuenti abbiano il sangue agli occhi e odino la Casta. Centinaia e centinaia di milioni di euro riscossi da segreterie che non rendono conto a nessuno del loro operato; denaro che spesso piove nelle casse di fondazioni intestate a notabili, forse investito in immobili, forse utilizzato per consentire a leader e leaderini di vivere al di sopra delle loro possibilità. E la base? Ignara, si fida; non sospetta, quantomeno è rassegnata alle turlupinature dei vertici. Intanto, cresce il disgusto per chi, invece di dare un buon esempio, ne dà uno pessimo, quotidianamente.
Il caso della defunta Margherita merita un «cammeo». L`ex tesoriere del partito confluito nel Partito democratico avrebbe sottratto al «tesoro» affidatogli la bellezza di 13 milioni di euro. Per farne che? Arricchire il proprio conto corrente e acquistare appartamenti di prestigio. Come sia stato possibile per lui mettere a segno un colpo simile è un mistero. La Margherita è sfiorita da anni, la sua contabilità dovrebbe esser chiusa da quasi un lustro, ma soltanto adesso scopre che mancano 13 milioni? Arturo Parisi, ministro del governo Prodi, appreso del buco, ha dichiarato: «Mi accorsi di alcune voci di bilancio opache, somme consistenti in uscita. Si decise allora di istituire una commissione di verifica. Si riunì una sola volta, ma andò deserta».
Francesco Rutelli, fondatore e becchino della defraudata Margherita, ha commentato così l`allegra amministrazione: «Sono sconcertato, noi siamo parte lesa».
Qui l'unica lesione seria è stata fatta all`intelligenza.
Come si può pretendere che chi non sa gestire il proprio portafogli, sappia gestire il Paese? Non è tutto. Schifezze anche a destra. C`è una par condicio che accomuna entrambi i poli. Enrico Mentana ieri sera, in diretta, ha raccontato la seguente edificante storiella.
Un senatore delPdl, tale Riccardo Conti, un bel dì si compra un palazzo (a Roma) da un fondo controllato da Banca Intesa e il giorno stesso lo rivende, senza cacciare un euro di tasca, facendoci una cresta di 18 milioni di euro. Chi è l`ultimo acquirente? L`Istituto di Previdenza degli psicologi. I quali versano i contributi nella convinzione servano per la propria vecchiaia serena e che, invece, vanno a foraggiare un esponente minore (mica tanto minore) della Casta. Ma sì, occorrono davvero i forconi.

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