giovedì 26 gennaio 2012

Bank of America "compra il silenzio" dei clienti che le fanno causa


Bank of America cercherebbe di ostacolare le indagini in corso stipulando con i clienti accordi separati che concedono condizioni di favore, ma, in cambio, richiedono il silenzio.
L'accusa è del procuratore generale dello Stato dell'Arizona e si concretizzerà in un'azione legale. La prima udienza è fissata per il 1 febbraio. La banca, da parte sua, nega ogni addebito.
Bank of America, a partire dal 2010, è coinvolta in una causa che accusa Countrywide Financial (acquisita nel 2008) di aver negato ad alcuni clienti, con motivazioni inaccurate e fuorvianti, la possibilità di modificare le condizioni dei loro mutui. Ma gli inquirenti, nell'esaminare 1.900 reclami, avrebbero riscontrato almeno dodici accordi separati con coloro che, in un primo momento, si erano opposti a tali pratiche.
L'agenzia Bloomberg, che riporta la notizia, cita ad esempio un patto stipulato nel 2011 con un cliente che rischiava il pignoramento dell'immobile a causa di un'insolvenza su un mutuo di poco più di 250 mila dollari. In questo caso l'istituto di credito ha accordato un pagamento pari a 5 mila dollari, oltre a 7.500 dollari per le spese legali. Le rate non pagate sono state estinte e il prestito è stato rinegoziato in un mutuo quarantennale con un tasso d'interesse del 2%. In cambio, però, il cliente deve «rimuovere e cancellare qualsiasi affermazione diffusa online riguardo a tale controversia» e non fare alcuna dichiarazione «che diffami, screditi o critichi in qualsiasi modo» la reputazione, le procedure e il comportamento della banca.
Finora soltanto quattro delle persone che hanno stipulato questi patti hanno risposto alle telefonate degli inquirenti: e nessuno ha voluto presentare una copia dell'accordo. In precedenza, al contrario, alcuni di loro risultavano costantemente in contatto con gli inquirenti. Questi ultimi dunque sostengono che i termini degli accordi vietino di rivelare informazioni negative sulla banca anche in caso si venga convocati dalle autorità. I legali di BofA respingono tale ipotesi e smentiscono di voler intralciare le indagini. Negano inoltre che, per ottenere una modifica alle condizioni del proprio prestito, i clienti siano obbligati a firmare tali condizioni.

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