domenica 6 maggio 2012

Giornalista denuncia Mario Monti per “istigazione al suicidio”


Chieti, 5 Maggio ’12  - Sabato, S. Pio - Anno XXXI n. 152  -  www.abruzzopress.info
Ap – Denuncia
Il giornalista Domenico Longo, editore del periodico l’Altra Voce, denuncia Mario Monti per “istigazione al suicidio” ed altri reati


BENEVENTO, 5 Maggio ’12 – Una denuncia querela del noto giornalista Domenico Longo, editore del perio-dico L’Altra Voce, è stato presentato, al Procuratore della Repubblica di Benevento, «per alto tradimento, truffa, abuso di ruolo preminente, resa in schiavitù, istigazione al suicidio e/o per gli altri reati, che la S. V. Ill.ma – è detto nella denuncia – vorrà ravvisare nei compor-tamenti e negli atti del prof. Mario Monti, nelle Sue funzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri e nei comportamenti ed atti degli altri Componenti dell’Esecutivo Nazionale.»



La ben articolata “denuncia querela”, recita: 
«Premesso:
che all’atto dell’emissione del denaro a cura della Banca Centrale Europea, la stessa lo addebita per l’intero suo ammontare, attraverso la formula del prestito, al Governo italiano e di conseguenza al popolo italiano; che a prescindere dalle cause dell’emissione, siano cioè esse legate a richieste dei Governi p.t. o ad esigenze dei mercati finanziari interni, la Banca che emette genera in ogni caso debito con la mera emissione di banconote a danno del popolo italiano; che tale debito è assolutamente inestinguibile se non attraverso la restituzione di tutto il volume monetario circolante ed esistente sul territorio nazionale; che tale volume circolante rappresenta il debito pubblico, attualmente ammontante a circa duemila miliardi di euro, che rappresentano circa un quarto dell’insieme del valore stimato di tutti i cespiti privati nazionali; che su tale debito gravano annualmente interessi passivi (ultimamente di circa ottanta miliardi di euro) fatti gravare sul popolo italiano attraverso le imposizioni fiscali; che tali interessi drenano annualmente denaro dal territorio nazionale pari al loro intero ammontare; che alla lunga tale pratica genera rarità monetaria con conseguente penalizzazione di tutto il comparto produttivo, al punto da rendersi necessaria la richiesta di nuove emissioni (in prestito) di denaro; che ad ogni emissione (alla predetta condizione del prestito) il debito pubblico aumenta nel suo ammontare e con esso cresce la quota degli interessi passivi annui; che il debito pubblico, dunque, può solo aumentare (e questa, nel tempo, rappresenta una costante verificabile) ma non può essere estinto pena la totale paralisi dell’economia nazionale.


Tanto premesso si invita la S. V. Ill.ma a promuovere un’indagine capace di accertare la veridicità di quanto esposto in premessa; ma più in particolare con la presente denuncia querela si domanda di indagare sull’operato del prof. Mario Monti nelle Sue funzioni di Capo del Governo italiano, esperto finanziere ed uomo legato ai massimi vertici bancari internazionali, il quale, da Presidente del Consiglio dei Ministri continua ad asserire di volere e di poter sanare il debito pubblico ed in forza di tale mendace assunto ha messo in atto una politica fiscale vessatoria ai danni del popolo italiano, con l’introduzione di condizioni che di fatto salassano le famiglie, soprattutto quelle a più basso reddito, la cui potenziale capacità reddituale già in passato ed in moltissimi casi non consentiva la dignitosa sopravvivenza come garantita dalla nostra Carta Costituzionale a mente dell’art. 36, tanto da aver indotto migliaia di operatori commerciali e di imprenditori a scegliere come soluzione estrema la via del suicidio. Il prof. Monti, peraltro, è ritenuto esperto in economia e finanza e dunque, anche in forza dei ruoli che ha ricoperto nel recente passato, ciò è assolutamente credibile. Non si capisce, tuttavia, come possa ritenere Egli di poter sanare il bilancio dello Stato senza minimamente accennare alla necessità di voler correggere il truffaldino sistema di emissione monetaria attuato dagli Istituti privati preposti a ciò. Né appaiono comprensibili le ragioni per le quali lo Stato abbia rinunciato alla propria sovranità monetaria affidandosi per l’espletamento di tale “particolare compito” a delle Società di Capitali, private.
Ad una attenta verifica dei bilanci redatti dalla Banca D’Italia (Società privata partecipante al capitale della BCE nella misura del 14,70% e che funge da filiale della stessa BCE nei rapporti con l’Italia – rigorosamente privata -), inoltre, è emerso che la stessa impunemente li tarocca (li falsifica) inverando il valore del denaro all’atto dell’emissione, con la scrittura contabile dello stesso denaro nel prospetto delle passività del proprio bilancio, al valore nominale. Il denaro assume valore solo nella fase della circolazione perché in tale fase diviene elemento che misura e riscatta beni e ciò per mera convenzione sociale. A nessuna azienda è consentito di scrivere nelle poste passive del proprio bilancio merci o beni prodotti al valore di vendita ma, in tale prospetto, le è dovuto scrivere solo la sommatoria dei costi legati alla produzione dei beni. Si sottolinea che per produrre una banconota vengono impiegati pochi centesimi e che essa non è garantita più da oro o da altro tipo di beni capaci di giustificarne il valore all’atto dell’emissione. Unitamente al prof. Monti voglia la S. V. Ill.ma verificare l’eventuale collaborazione per un medesimo disegno criminoso da parte degli altri componenti dell’attuale Governo italiano anche alla luce del fatto che quasi tutti i predetti componenti sono legati (come si può evincere dalla successiva scheda) a gruppi bancari o finanziari di grosso rilievo internazionale o nazionale, che hanno in pochi anni generato miseria in tre quarti d’Europa, gettando nella disperazione milioni di famiglie ed aziende col chiaro intento di sottrarre loro i beni privati di proprietà: prova migliore n’è rappresentata dal fatto che tutti gli Stati dell’Eurozona risultano inesorabilmente indebitati a prescindere dalle loro capacità e potenzialità produttive. Miglior sorte non è toccata ai Paesi del dollaro zona, il cui sistema di emissione è identico al nostro.


SCHEDA BREVE DEI COMPONENTI DEL GOVERNO ITALIANO
Mario Monti - Presidente del Consiglio; Economia e Finanza ad interim: Dal 2010 è presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse e di orientamento “neoliberista” fonda-to nel 1973 da David Rockefeller. È membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg (chiacchie-rato gruppo di affaristi) i cui rapporti ed incontri sono altamente segretati, ragion per cui detti incontri vengono valutati come veri e propri complotti. Dal 2005 è international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen. È advisor della Coca Cola Company., 
Corrado Passera - Sviluppo Economico: amministratore delegato di Banca Intesa, artefice dell'integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI, che diedero vita ad Intesa Sanpaolo;
Piero Gnudi - Ministro senza portafogli: Consigliere di Amministrazione di Unicredito Italiano. È stato Presidente di IRI ed ENEL. Promotore del sistema delle privatizzazioni col Governo Prodi. Attualmente collaboratore di Unicredito italiano, Astaldi, Enichem, Stet, Merloni, Ferrè, Beghelli, Irce, Ferrero, Marino Golinelli, Dalmazia Trieste srl.
Fabrizio Barca - Ministro senza portafogli per la Coesione territoriale: Direttore di Area nel Servizio Studi della Banca d'Italia S.P.A., già Capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, poi al Tesoro con Carlo Azeglio Ciampi, dove ha diretto il dipartimento per le politiche territoriali di sviluppo.
Piero Giarda – Rapporti con il Parlamento: socio di "ASTRID" e dell'Aspen Institute.
Francesco Profumo – Istruzione Università e Ricerca: Già membro del Consiglio di Amministra-zione di Reply, di Fidia SpA, Unicredit Private Bank, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio d’Amministr. di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli.
Paola Severino di Benedetto – Giustizia: Ha difeso, tra gli altri, Romano Prodi nel processo sulla vendita della Cirio; il legale della Fininvest Giovanni Acampora nel processo Imi-Sir; Francesco Gaetano Caltagirone nell'inchiesta di Perugia su Enimont; Cesare Geronzi per il crac della Cirio.
Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che questi fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi. Ha rappresentato l'Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom.
Di Benedetto, marito della Severino, è l'ex funzionario che diventò commissario Consob.di Paolo Di Benedetto si sapeva solo che era amministratore delegato della società di gestione dei fondi di investimento delle Poste. Di Benedetto è dal marzo 2000 amministratore delegato di BancoPosta Fondi Sgr. Lo ha nominato l'ex amministratore delegato delle Poste, Corrado Passera.
Elsa Fornero – Lavoro, Politiche Sociali, Pari Opportunità: Vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo. Vicepresidente della Compagnia di San Paolo. Membro della commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-4). Sposata all’economista Mario Deaglio Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Consel SpA, società finanziaria con sede a Torino, del Gruppo Banca Sella e partecipata da Alleanza Toro; fratello di Enrico Deaglio di “lotta Continua”. Con la presente denuncia, dunque, il sottoscritto ribadisce la propria volontà di presentare, come di fatto presenta,

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