mercoledì 12 settembre 2012

Corte tedesca: sì al Fondo salva-rentier


Fondo salva Stati, sì della Corte tedesca. Ma solo per una volta. Euforia spread

KARSLRUHE – Il Fondo Salva Stati è salvo: la Corte costituzionale tedesca ha approvato il sistema di aiuti nei confronti dei Paesi in difficoltà dell’area Euro. I giudici tedeschi pongono la condizione che il contributo della Germania sia limitato a 190 miliardi. Vale a dire la stessa quota di capitale dell’Esm sottoscritta dalla Germania. Cioè il sì della Corte vale una tantum. Altri fondi salva stati dovranno essere comunque subordinati alla ratifica del Bundestag. I mercati hanno reagito all’istante con grande euforia: accelerano le Borse, calano gli spread (intorno alle 11 il Btp è sceso a 343 punti di differenza con il bund).

I 16 magistrati di Karlsruhe hanno così dato conferma alla politica europea di gestione della crisi, anche se la sentenza ha evidenziato alcuni problemi rilevanti di costituzionalità. Fra l’altro, essendo un “atto urgente” è suscettibile di qualche modifica, sebbene l’impianto sia ormai quello. In effetti i giudici si sono limitati a respingere i vari ricorsi presentati da parlamentari tedeschi contrari ai provvedimenti di salvataggio dei debiti sovrani in difficoltà: l’ultimo era quello d’urgenza dall’esponente della Csu Peter Gauweiler presentato lo scorso weekend.
La questione era arrivata fino alla Corte tedesca (dopo l’approvazione del decreto per salvare la Grecia) per alcuni problemi rilevati dai giudici: i problemi riguardavano l’indeterminatezza del rischio finanziario della Germania e il sostanziale svuotamento del diritto di bilancio del Parlamento tedesco. Il governo tedesco avrebbe voluto una rapida sentenza chiarificatrice, ma i giudici costituzionali non hanno accettato pressioni, ed hanno preso due mesi di tempo per emettere la sentenza.
L’Esm prevede aiuti agli stati membri dell’eurozona in crisi finanziaria tramite la concessione di crediti e garanzie. Gli stati in crisi ricevono però supporto solo a determinate condizioni (ad esempio devono promettere riforme strutturali che devono risolvere i problemi economici e finanziari nel lungo periodo).
Per vedere come reagiscono le Borse alla decisione della Corte tedesca, clicca su questo link con la diretta dei principali listini europei.

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