venerdì 7 dicembre 2012

Mutui: le banche non perdonano


Avere venti anni nel 2012 nella UE dei banchieri
di Patrizia Grilli - 06/12/2012
Fonte: dadietroilsipario 


Ho preso l'immagine di uno spot elettorale del PCI datato 1984, leggasi dettagli su Il Post. A giudicare dallo stesso, pare che l'Europa nel 1984 fosse devastata da guerre fratricide e la disoccupazione galoppasse. Oggi, gli eredi del PCI chiamano la macelleria sociale atto di responsabilità nei confronti dei mercati internazionali ed incassano con gioia il Premio Nobel assegnato all'Ue per il suo impegno nelle guerre di aggressione imperialista. Il ventenne del 2012 non avrà né pensione né sanità gratuita. Bella l'Europa dei popoli eh?
Barbara

Mutui: le banche non perdonano, in aumento le abitazioni pignorate (+23%)

Noi Italiani non siamo degli abili speculatori, non abbiamo l’abitudine di “giocare” in borsa. Siamo un popolo concreto e conservatore, vogliamo certezze.
Dalla vita chiediamo la stabilità famigliare, un lavoro, qualche risparmio ed il grande 
sogno: la casa.
Rispetto ad altri Paesi europei, abbiamo il più alto numero di abitazioni di proprietà.
É un antico retaggio considerare il “mattone” il migliore investimento.
Qualsiasi soggetto si avvicini al mondo del lavoro, ha una meta: riuscire ad acquistare il proprio ” nido”.
Lo viviamo così: lo spazio privato dove nessuno ci può e ci deve invadere.
Una sicurezza che questa crisi finanziaria e le fallimentari misure del Governo Monti ci sta togliendo.
Parliamo spesso dei pensionati sul lastrico, degli esodati, dei disoccupati, delle imprese che chiudono ma facciamo poco rumore per rimarcare un vero e proprio dramma.
Dati ADUSBEF: nel 2012 sono stati eseguiti 46mila pignoramenti di abitazioni, il 22,8% in più rispetto al 2011, il doppio del 2008; 100mila unità immobiliari sono andate all’asta.
L’acquisto di una casa avviene, di massima, grazie all’erogazione di mutui bancari riscattabili mensilmente.Secondo il Testo Unico bancario, il ritardato pagamento è consentito dai 30 ai 180gg dalla scadenza. Dopo sette rate insolute, scatta la richiesta di rimborso immediato e la procedura di pignoramento dell’immobile.
Una crisi così profonda, che porta depressione nelle entrate delle famiglie, rende spesso difficile rispettare gli impegni economici presi. Non tutti possono permettersi di stipulare polizze assicurative  di copertura ed anche queste incidono in forma onerosa.
Diventa un’impresa titanica per i disoccupati, i pensionati minori, i nuovi poveri.
Le banche non perdonano. Mancare i pagamenti oltre i tempi previsti dalle norme, non da scampo: le abitazioni vengono pignorate.
La premessa sottolineava il valore che gli Italiani danno alla casa e chiarifica lo stato di disgrazia in cui cade chi deve privarsi del tanto ambito sogno.
È una sconfitta senza pari: dover rinunciare al bene primario; trovare una nuova locazione; affrontare l’onta dell’esproprio forzato; perdere l’unico bene”cuscinetto”che garantirebbe un eventuale altro accesso al credito.
La morte “finanziaria” di una persona!
Teniamo conto anche del danno psicologico: ammettere alla società ed a se stessi di aver fallito e di non essere stati in grado di assicurarsi un futuro.
L’attuale gestione dell’economia ha provocato dei disastri sociali più o meno evidenti.
Gli espropri per insolvenza passano inosservati eppure da questi non si torna indietro: un lavoro forse,si ritrova; la propria casa, una volta persa, non c’è più…probabilmente neanche la possibilità di farne un’altra.
I giostrai della politica considerino anche questo dramma come un loro insuccesso.
Avere un pensiero verso quelle famiglie rimaste senza un tetto li faccia riflettere e, mi auguro, anche un pò vergognare.
 

Nessun commento:

Posta un commento