DAGOREPORT
Il testo definitivo dell'ultimo intervento di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si e' discostato nella scaletta della bozza da noi anticipata ma non nella sostanza. Ecco i passaggi principali:
MONTI NAPOLITANO
1. Un durissimo atto d'accusa "a chi ha responsabilità decisionali" per la situazione di gravissima crisi in cui versa il nostro Paese. Povertà, impossibilita' di vivere con le pensioni minime, vana ricerca del lavoro, non più disagio sociale ma vera e propria "questione sociale". Una intera regione, la Sardegna, ha detto, condannata senza speranza. E tutti noi abbiamo ricordato, mentre il presidente parlava, il ministro Passera che scappava in elicottero davanti alla situazione disperata degli operai dell'Alcoa. Il Sud dimenticato.
NAPOLITANO E MARIO MONTI FBA E CB AC D BFA
Certo, ha concesso il Presidente, come da noi anticipato, le scelte di governo nell'ultimo anno sono state dettate dalla necessita' di contenere il debito pubblico perché abbiamo 85 miliardi di euro di interessi da pagare all'anno e questo ha aggravato la recessione. Non c'era alternativa, ci sarebbe voluta una rinnovata visione di sviluppo economico che, evidentemente (il Presidente non l'ha detto ma fortissimamente si intuiva) e' mancata. Ora bisogna pensare allo sviluppo con grande attenzione alle diseguaglianze sociali perché crescita, ripresa, rilancio economico e avanzamento civile del Paese vanno di pari passo.
NAPOLITANO PRESTIGIATORE MONTI CONIGLIO DAL CILINDRO
2. Il Presidente ha eliminato i riferimenti ai poteri forti nazionali e internazionali contenuti nella bozza da noi anticipata, ma ha scolpito questa frase, sillaba per sillaba: "L'Italia non può stare in Europa da passivo esecutore". Nemmeno qui, come sul più lungo capitolo sulla gravita' della crisi italiana, il Presidente ha citato Monti, ma il riferimento e' apparso chiarissimo.
3. Al "senatore" Monti, Re Giorgio ha dedicato poche sentite parole: "ha compiuto una libera scelta, poteva patrocinare una nuova entita' e l'ha fatto. Ma e' tenuto ad assicurare entro limiti ben definiti la gestione degli affari correnti, nel solco delle linee gia' definite dal Parlamento". come dire: vigilerò che non vi siano sconfinamenti o regalie.
4. Giorgio Napolitano assegnera' l'incarico di formare il nuovo governo a chi avrà la maggioranza dei voti in una elezione importantissima per il futuro del Paese. L'aveva gia' detto e, a scanso di equivoci, l'ha ripetuto.
NAPOLITANO-MONTI - BY VINCINO
5. La risorsa cultura, di cui il nostro Paese e' singolarmente dotato, non e' stata sfruttata dal governo Monti: "apprezzo i buoni propositi, ma non dimentico le sordita' che ho riscontrate".
CLUB BILDERBERG CON MONTI DRAGHI NAPOLITANO
Ovviamente, ci sono anche la fiducia nella riscossa del paese, il forte rammarico per la mancata approvazione della legge elettorale, il richiamo a Benedetto Croce sulla missione della politica, che deve trovare nel bene dell'Italia il limite oltre il quale non si può spingere la discordia, la condanna della corruzione e dell'evasione fiscale, il fortissimo richiamo a considerare italiani i 420 mila figli di immigrati nati nel nostro Paese e invece considerati stranieri.
GIORGIO NAPOLITANO E MARIO MONTI
Ma del Presidente all'ultimo discorso di fine anno del suo settennato ci piace ricordare il piglio da antico combattente politico nella denuncia della povertà italiana e nella mancata azione del governo tecnico, che si e' limitato a gestire la spesa per interessi, e il fortissimo richiamo ad una Italia fondatrice dell'Europa che oggi non puo' essere un passivo esecutore dell'Europa stessa. Altri metteranno in luce le parole più obbligate che il Presidente doveva comunque pronunciare.
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