Sara Tommasi, da me avv. Alfonso Luigi Marra rappresentata e difesa, in relazione alla nota questione della costituzione di parte civile nel processo di Bari a carico di Silvio Berlusconi, dichiara che non sussiste alcun fatto atto a giustificare la sua costituzione di parte civile. Precisa infatti in relazione a quelle cene:
-1) Ho l'esigenza di rendere pubblica la mia posizione così come è stata resa pubblica la vicenda di queste costituzioni di parte civile, perché, per come essa è impostata, mi deriverebbe, dal non chiarirla, un ulteriore, grave e ingiusto danno, giacché sono stata sì gravemente lesa, ma non dalle cene di per sé, bensì dalle rappresentazioni che di esse e di quei fatti sono state date.
Rappresentazioni che sono state la causa della mia rovina professionale, ovvero della fine della fase in cui – potrà magari non interessare alla giustizia né a nessun altro, ma importa me – sembrava mi stessi avviando ad un futuro di primo piano nel mondo dello spettacolo.
-2) Non ho mai avuto alcun tipo di rapporti fisici con Silvio Berlusconi.
-3) Non ha mai avuto – né subito da parte di Berlusconi, di Tarantini o altri – alcuna condotta che potesse configurare reati.
-4) Nelle cene, per quanto mi risulta, non è mai accaduto nulla di giuridicamente rilevante.
-5) Non sono pertanto proprio per nulla giammai stata «reclutata» da Tarantini per nessun tipo di fini men che legittimi, ma sono invece stata solo invitata, o dallo stesso Berlusconi o da Tarantini, a una serie di cene (una decina ad Arcore e forse 5 o 6 a Palazzo Grazioli), rimanendo, talora, per l'ora tarda, ad Arcore, a dormire, da sola, in una stanza per conto mio, per andare via al mattino. Non mi addentro nelle valutazione delle implicazioni legate al fatto che Palazzo Grazioli fosse una sede istituzionale perché non mi riguardano.
-6) Ho accettato di partecipare a queste cene sia perché lavoravo a Mediaset, sicché ho ritenuto, esclusivamente in base a mie personali valutazioni, che avrebbe potuto non essere gradito o comunque svantaggioso non parteciparvi, e sia perché, vista la particolarità dell'ospite, ero, oltre che incuriosita, interessata ad esserci, anche perché era un modo di essere presenti in un ambito che, per l'ambiente dello spettacolo, era importante.
-7) Secondo la mia modesta interpretazione queste cene costituivano una sorta di cene-spettacolo che Berlusconi, in forza dei suoi mezzi economici, e in virtù di suoi orientamenti evidentemente non comuni, e che possono essere oggetto di ogni libera interpretazione, organizzava per suo diletto. La loro particolarità, com'è noto, consisteva nel fatto che noi ospiti fossimo tutte donne, salvo una volta in cui, oltre a Berlusconi, c'era Emilio Fede, un'altra in cui c'era Lele Mora, e un'altra ancora in cui c'era Carlo Rossella. Alcune delle ospiti, ad esempio ballerine professioniste, eseguivano veri e propri numeri lungamente provati per settimane, e talora poteva capitare che essi fossero un po' osé, ma sempre nei limiti di quello a cui si assiste comunemente in innumerevoli pubblici esercizi in tutto il mondo (al Moulin Rouge, la scorsa notte di Capodanno, di fronte a un pubblico internazionale, le ballerine danzavano a seno nudo). Quanto a me ho quasi sempre solo partecipato senza eseguire alcun numero, salvo, a volte, degli 'stacchetti' tipo 'veline', e una volta ho cantato una canzone. Dopo cena Berlusconi ad un certo punto si congedava per andare a dormire, e ignoro se nella notte ricevesse taluno e chi. Non è mai capitato nei miei confronti, né mi risulta sia capitato nei confronti di altre, che Berlusconi facesse forzature o assumesse atteggiamenti miranti a ottenere prestazioni sessuali. Ciò, credo, anche a causa del fatto che ci sono sempre state numerose, se non innumerevoli, donne disposte ad accompagnarsi a lui sicché, sempre a mio modesto giudizio, e anche in base ai discorsi che ho avuto modo di fare con lui, non avendo egli materialmente alcun bisogno di alcuna cena per ottenere prestazioni sessuali da un numero di donne maggiore di quelle che avrebbero mai potuto servirgli, quelle cene erano più che altro ispirate dalla forte pulsione conviviale che lo caratterizza e dall'esigenza di un tipo di compagnia che, in quanto femminile, non fosse conflittuale o competitiva come quella maschile e più ancora politica.
Resto a disposizione della giustizia.
27.1.2013
Sara TommasiAlfonso Luigi Marra
diffuso da PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse
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