lunedì 7 maggio 2012

Grecia, vincono i partiti anti euro

Grecia, crescono i partiti anti euro: rivedere prestito salvataggio


Foto: LaPresse
Atene (Grecia), 7 mag. (LaPresse/AP) - Gli elettori greci hanno punito alle legislative i due principali partiti del Paese che hanno sostenuto l'ultimo governo di Lucas Papademos e promosso i gruppi anti europei che si oppongono alle misure di austerità imposte dalla troika.
Con oltre l'83% delle schede scrutinate, i conservatori di Nuova democrazia sono il primo partito con quasi il 20% dei voti, che conferiscono al gruppo 110 seggi nel Parlamento di 300 membri. Il socialista Pasok, al potere da 21 anni, non supera il 13,5% e avrà solo 41 seggi, rispetto ai 160 ottenuti nelle ultime elezioni. Al secondo posto cresce la coalizione della sinistra radicale Syriza, che raggiunge il 16,4% pari a 51 seggi, prima volta in quasi 40 anni che un soggetto diverso da Nuova democrazia e dal Pasok arriva nelle prime due posizioni.
Entra in Parlamento anche l'estrema destra di Alba d'Oro, che è destinato a ottenere circa il 7% dei voti e 21 deputati, aumento straordinario per un gruppo che ha guadagnato appena lo 0,29% dei voti nel 2009. Alba d'Oro respinge l'etichetta neonazista e continua ad affermare di essere uno schieramento nazionalista patriottico. Il movimento è stato incolpato degli attacchi violenti contro gli immigrati e criticato per la sua politica contro di essi, con la promessa di "ripulire" la Grecia e la richiesta di piazzare mine antiuomo lungo i confini.
Simili dati sono un duro colpo per il Pasok, che nel 2009 ottenne una vittoria schiacciante con oltre il 43%. Il Pasok e Nuova Democrazia hanno dominato la scena politica greca dopo la caduta dei sette anni di dittatura nel 1974. Sono stati insieme nella coalizione di governo che negli ultimi sei mesi ha governato nel Paese, approvando le misure d'austerità chieste dalla troika per evitare il fallimento.
Tutti i gruppi sono ben al di sotto della soglia necessaria per formare un governo autonomamente e già oggi dovrebbero iniziare i negoziati per creare una nuova coalizione. Il leader di Nuova democrazia Antoinis Samaras avrà tre giorni per trovare dei partner. Se non ci riuscirà il mandato passerà al partito arrivato secondo, il quale avrà a disposizione altri tre giorni; se anche in questo caso non ci sarà accordo si passerà l'incarico al terzo schieramento. Nel caso in cui non fosse possibile formare alcuna coalizione, il Paese tornerebbe al voto.
In una nota che probabilmente allarmerà i creditori stranieri della Grecia, Samaras ha affermato che negoziare i termini del prestito di salvataggio al Paese sarà il primo incarico che dovrà essere affrontato da qualunque coalizione andrà al potere. "Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di formare un nuovo governo di unità nazionale per due principali obiettivi: fare restare la Grecia nell'euro e modificare i termini del prestito internazionale, in modo che ci sia crescita economica e sollievo per la società greca", ha detto Samaras. Forte del suo massiccio guadagno di voti, Alexis Tsipras, leader del partito Syriza, ha ribadito la posizione del suo schieramento contro il prestito, affermando che l'accordo dovrebbe essere revocato. "Il popolo - ha detto - è a favore della nostra proposta per la formazione di un governo di sinistra che cancelli gli accordo per il prestito e ribalti il declino della popolazione verso la sofferenza".
Pubblicato il 7 maggio 2012

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