lunedì 19 marzo 2012

Usura: condannata banca CR di Volterra


Interessi “doppi”, condannata la banca

La denuncia risale al 2006, il commerciante recupera quasi 40mila euro



PONTEDERA. Il calcolo degli interessi sugli interessi è costato una condanna alla Cassa di risparmio di Volterra per anatocismo. Il cliente dell’istituto volterrano si è rivolto all’Adusbef (associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) per portare avanti la lunga battaglia legale che dopo anni si è conclusa con la sentenza, depositata pochi giorni fa, dal giudice del tribunale di Pontedera dottor Leonardo Magnesa. A chiedere i danni alla cassa di Volterra è stato un commerciante di Pontedera che aveva aperto un conto corrente con la banca il 7 gennaio 1992. Il commerciante era rimasto sconvolto dall'eccesso di interessi, commissioni, giorni valuta, spese forfettarie ed anatocismo che ogni trimestre gravavano il suo conto. Pochissime movimentazioni di capitale e tante competenze bancarie. Per cui si era rivolto all’Adusbef. La causa è iniziata nel gennaio 2006 a Pontedera.
E’ passata dalle mani di più giudici e ora, dopo 6 anni e decine di udienze, è arrivata a sentenza. Il giudice riconosce al cliente solo un debito di cinquemila euro a fronte di quello presunto come risultante dagli estratti conti di 44 mila euro. Il Tribunale cancella il credito della banca, riducendolo a poche miglia di euro.
Un caso, quello deciso dal dottor Magnesa, che riconosce la validità della battaglia portata avanti dall’Adusbef a fianco dei consumatori contro le banche e certe leggi che sembrano fatte su misura per favorire gli istituto di credito. Di fatto viene meno il tentativo del Governo Berlusconi-Tremonti, di cancellare con un “colpo di spugna”, spiega l’avvocato Antonio Tanza dell’Adusbef, «gli effetti della sentenza numero 24418, emessa dalle Sezioni Unite di Cassazione il 2 dicembre 2010 sull’anatocismo (capitalizzazione trimestrale dell’interesse). Quest’ultima riconosceva al correntista debitore il diritto di recupero, dalla data di inizio del rapporto e sino alla chiusura, di tutti gli indebiti pagamenti ricevuti dalla banca con gli addebiti trimestrali di illecite competenze».
Proprio quanto riconosciuto dalla sentenza del tribunale di Pontedera. «Abbiamo discusso il 14 febbraio la questione anche in Corte Costituzionale, perché ci saranno altri casi, con la serenità di chi si batte per le cause dei giusti, per continuare a tutelare i diritti e la legalità annichiliti da ragion di Stato e di governi filobancari che continuano ad addossare ai cittadini, alle famiglie ed alla povera gente, sempre più strozzata dalle banche» spiega l’avvocato Tanza.
Sabrina Chiellini

1 commento:

  1. I veri esseri umani sono coloro che sanno venire in aiuto ai loro simili quando soffrono. Quest'uomo mi ha fatto un prestito di 70.000€ senza il tutto complicarmi la macchia al livello dei documenti che chiedono le banche in occasione delle domande di prestito. Ho deciso oggi di testimoniare nel suo favore voi potete contattarlo per e-mail: diegozumerle71@gmail.com

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