lunedì 25 giugno 2012

Il programma economico del PAS


ECONOMIA
http://pas-fermiamolebanche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=82

La nostra idea di economia deve favorire il benessere della collettività e di ogni singolo individuo.
Ognuno deve poter credere in un futuro felice e realizzabile concretamente.
Il nostro Paese è stato privato da anni di uno dei poteri più importanti, ossia quello di gestire la proprio politica monetaria, affidandola ad istituzioni sovranazionali non elette democraticamente da alcun cittadino. La polita monetaria deve, invece, essere gestita dallo Stato garantendo così una spesa pubblica ottimale in grado di soddisfare pienamente i bisogno dei cittadini e, al contempo, non privare gli stessi dei gudagni provenienti dai loro sacrifici attraverso la tassazione.
Il PAS si pone come partito anti-capitalista, in grado di ostacolare il potere di banche e multinazionali che mirano unicamente a conservare il potere, lucrando sulla vita degli esseri umani, ridotti unicamente ad essere visti come "unità produttiva", dedite unicamente a produrre e consumare. Secondo il PAS l'uomo va posto al centro della res publica, bisogna offrirgli un ambiente sociale sereno in cui possa sviluppare le sue attitudini e le sue passioni.



Crediamo nell'attuazione dei seguenti punti:
- introdurre la Sovranità Monetaria: il Paese deve poter emettere tutta la moneta necessaria a soddisfare la spesa pubblica, ossia i beni e i servizi rivolti ai cittadini, senza chiederla in prestito alle banche centrali. In questo modo il vincolo che lega lo Stato al sistema di banche centrali private viene spezzato e lo Stato è libero di gestire la sua politica monetaria senza subire il diktat imposto da organizzazioni sovranazionali e dai mercati finanziari;
- uscita dall'Unione europea: l'Unione europea ha confermato in questi anni di essere un progetto antidemocratico e fallimentare. Antidemocratico perchè non è stato chiesto ad alcun cittadino europeo se volesse far parte di tale unione economica che pian piano si è trasformata in un'unione politica; fallimentare perchè i dati dimostrano che la maggior parte dei Paesi membri hanno la loro economia in recessione, crescita produttiva ridotta o nulla, elevati livelli di disoccupazione, debiti pubblici crescenti e sono, inoltre, costretti a subite pesanti misure di austerity imposti dall'oligarchia finanziaria che comportano enormi disagi sociali;
- estinzione del debito pubblico: il debito pubblico generato fino a questo momento va ritenuto illegittimo e, quindi, da rigettare. Restauriamo il concetto di "debito detestabile" coniato in passato da Alexander Sacks, giurista di origini russe e professore di diritto. Tale strumento è stato già introdotto da altri Paesi in epoche passate e recenti (l'ultimo ad averlo introdotto è stato il presidente degli Stati Uniti G.W.Bush junior in occasione dell'occupazione dell'Iraq) secondo cui se un debito non ha generato benefici reali alla collettività, ne verrà giustificato il suo mancato pagamento. Gli episodi passati in cui si è fatto ricorso al "debito detestabile" sono avvenuti nel totale silenzio dei mass-media onde evitare un effetto contagio per gli altri Paesi che, in passato ed attualmente, gravano sotto il peso del debito pubblico.
- eliminazione delle imposte dirette\indirette e di tutte le tasse: verrà ridotta e via via azzerata completamente tutta la pressione fiscale, poichè in un regime a sovranità monetaria lo Stato non ha bisogno di chiedere sacrifici ai propri cittadini attraverso l'obbligo della tassazione.
Tasse che sono penalmente illecite perché servono solo a comprare dalle banche centrali (che come è ormai noto sono private perché di proprietà delle banche private) le banconote che stampano al costo della carta e dell'inchiostro, e che lo Stato potrebbe stamparsi ovviamente da sé. Da sé e senza mai causare alcuna svalutazione, perché la svalutazione dipende dalla produzione dei soldi da parte delle banche, che sono giuridicamente dei falsari.


La fine del signoraggio causerà poi il superamento delle imposte (IrPeF, IRES, IRAP, IVA ecc.), perché quando lo Stato avrà bisogno di denaro dovrà solo stamparlo ed erogarlo, facendoselo coprire/inverare con il bene, servizio o diritto che riceve in cambio.
Cose strane ma vere, fermo restando che, rispetto ad ora, l'unica differenza che è importante capire è che, comunque lo Stato divida i soldi, non deve comprarli al "negozio" della BdI/BCe, ma stamparli da sé. Stato che quindi, appropriatosi della sovranità monetaria, non avrà difficoltà a finanziare i sussidi a tempo indeterminato ai disoccupati, e poi la riconversione delle imprese in cui verranno riassunti alle produzioni utili ed ecocompatibili: uniche ad essere richieste dai mercati.


Verranno quindi immediatamente annullate:
imposta municipale unica (IMU), imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)
imposta di registro
tasse sui rifiuti
imposta ipotecaria
imposta catastale
imposta di bollo
imposta sulle pubblicità
Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) avrà aliquote proporzionalmente ridotte rispetto quelle attuali (che variano da un minimo di 23% a un massimo del 43%) e varieranno da un minimo del 10% a un massimo del 30%
Imposta sul reddito delle società (IRES) sarà immediatamente ridotta dall'attuale 27,5% al 15%
Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) avrà aliquote ridotte al 2%, al 4% e al 10%.


Con lo stabilizzarsi della politica monetaria basata sul potere di emettere moneta si procederà, nel tempo previsto di 6-12 mesi, ad annullare totalmente anche IRPEF, IRES ed IVA.

INTRODUZIONE DELL'ASSEGNO UNIVERSALE:
Verrà versato un reddito unico a tutti i cittadini nati in Italia, a prescindere dalle loro entrate, dal loro patrimonio o statuto professionale. Tale reddito permetterebbe a ognuno di soddisfare i propri bisogni primari (nutrimento, abitazione, vestiario o taluni beni culturali di base) e lascerebbe l'individuo libero di condurre la sua vita come meglio crede. L'assegno universale avrebbe lo scopo di concretizzare l'appartenenza alla comunità umana ed esprimerebbe il riconoscimento della dignità di qualsiasi persona. La sua accumulazione con gli altri redditi sopprimerebbe lo svantaggio delle soglie di povertà senza peraltro costituire un disincentivo al lavoro, dato che qualsiasi attività remunerata genererebbe un reddito supplementare.

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