sabato 5 gennaio 2013

Neanche la Parmalat vuole più Monti...

Improvvisamente licenziato dalla Parmalat

 il figliol prodigo di Mario Monti

Anche Mario Monti e la sua famiglia hanno dato un contributo al calo dei consumi di Natale. Pare infatti che la moglie Elsa, impegnata nel volontariato come presidente della Croce Rossa milanese, abbia preparato un cenone estremamente sobrio nell’appartamento che SuperMario ha comprato anni fa nella strada alberata che si trova nella zona Ovest di Milano (la stessa dove un tempo abitava Roberto Calvi).

Intorno alla tavola l’aria non era molto allegra anche se la scalata a Palazzo Chigi avrebbe dovuto riempire di gioia le stanze dove fino all’inizio di dicembre il Professore di Varese ha meditato e scritto i suoi articoli sulla crisi italiana. E quando si sono ritrovati a tavola per mangiare un piatto di wurstel e un panettoncino comprato su una bancarella di extracomunitari, a casa Monti è scesa una grande tristezza. La colpa non è dello spread e nemmeno del Cavaliere di Arcore che tiene un cappio intorno al collo del Premier sognando di tornare al potere, ma del figlio Giovanni, 38 anni, che con grande sorpresa dei genitori è stato improvvisamente licenziato.
Fino a pochi giorni fa il giovanotto, che nel 2009 era stato assunto in Parmalat da Enrico Bondi, ricopriva la carica di responsabile per lo sviluppo del business, ma adesso – come spiega il quotidiano “MF” – è stato gentilmente messo alla porta insieme ad altri tre top manager (Massimiliano Quaini, PierLuigi De Angelis e Manuela Mangiagalli direttore del personale).
A prendere la brutale decisione è stato Yvon Guerin, il 46enne francese che nel luglio scorso è stato nominato al vertice di Parmalat dopo l’acquisto del’azienda del latte da parte della famiglia Bessnier, i silenziosi patrons del formaggio transalpino che a dispetto delle cordate senza soldi messe in piedi dagli italiani come le Coop e Luchino di Montezemolo, si sono impossessati del vecchio impero di Calisto Tanzi e di Bondi.
Per Monti e la moglie Elsa è un colpo durissimo, uno schiaffo che non fa giustizia delle referenze del figliolo che dopo la laurea alla Bocconi e due master alla Columbia University, ha lavorato in Goldman Sachs come papà Mario, e si è specializzato in Citigroup e Morgan Stanley.
Ai famigliari che chiedevano lumi sul futuro del ragazzo, Monti si è rabbuiato più del solito e ha rilasciato un gelido “no comment”.

Fonte: Dago

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