domenica 27 gennaio 2013

Sposetti: Massoni e Opus Dei a Siena


Jack's blog, 27 gennaio 2013
massoneria opus deiSposetti attacca Grilli: lui doveva vigilare
I sospetti del tesoriere rosso: “Massoni e Opus Dei a Siena più potenti di noi” 
GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA — Inutile cercare responsabilità del Pd nella vicenda del Monte dei Paschi. Meglio guardare alla massoneria e all’Opus Dei. Con qualche bersaglio preciso: Mario Monti, Franco Bassanini e Vittorio Grilli. Difesa d’ufficio, quella di Ugo Sposetti, 66 anni, mitico tesoriere dei Ds, candidato al Senato nel Lazio. Ma l’uomo conosce a menadito la storia del rapporto tra la sinistra e i soldi. L’antica scuola di partito gli imporrebbe di non parlare. Il carattere lo porta, tra non detti e frasi lasciate a metà, a fornire qualche traccia dei “nemici” del Pd in questa vicenda. Ammettendo che i democratici «ci lasceranno qualche penna al momento del voto».
È arrivato il momento di fare chiarezza sul legame tra il Pd e le banche, e il denaro. C’eravate già cascati ai tempi della scalata Unipol-Bnl.
«Ma quale denaro. Il caso del Monte dei Paschi riguarda la politica e la sociologia».
Parliamo della politica.
«Tutto è politica, di che cosa dobbiamo parlare? L’altro giorno Bertone e Bagnasco hanno presentato un libro e hanno fatto politica».
Restiamo a Siena, dove comanda il Pd.
«Non vedo un solo giornalista che abbia voglia di ricostruire seriamente la storia della banca. Siete tuttologi ma non sapete niente. Ci vuole tempo, dovete ascoltare, indagare, conoscere il territorio. Lì c’era pure il Pci, ma casualmente».
Come casualmente? A Siena la sinistra governa da 67 anni.
«Il Monte è il Monte. È la storia d’Italia, delle cento città, dei mille comuni. Dal granduca di Toscana a Mussolini, tutti hanno messo bocca sul Monte».
Adesso però è il Pd a pagare il prezzo di quel legame.
«Se le notizie escono in campagna elettorale, è così. Qualche voto lo perderemo per strada».
Allora fate chiarezza.
«Quale chiarezza. Ci dobbiamo suicidare? L’unica è continuare a girare per i paesini, andare nelle piazze».
Nella tangente di 2 miliardi per l’acquisto di Antonveneta troveremo nomi di politici?
«Lasci perdere. Le tangenti non le danno ai partiti. Voi giornalisti siete malati con questa cosa delle tangenti ai politici».
Non crede alla maxi-tangente?
«Mica faccio l’orologiaio. Mica vado nei bar a dire “quei ladri, quei mascalzoni”. Non è che non ci credo. So quello che dico. Sono cazzate».
Bankitalia doveva vigilare e non l’ha fatto?
«Grilli doveva farlo. La vigilanza sulle fondazioni spetta al ministero dell’Economia».
D’Alema dice che il primo a denunciare lo scandalo, Franco Ceccuzzi, ora è il candidato a sindaco. Quindi, il Pd c’entra.
«Mi faccia dire qualcosa su Ceccuzzi. Il vero eroe di quest’operazione è lui, non i magistrati. Ha rinunciato alla serenità di parlamentare per cercare di salvare la banca e la città. Se c’è un uomo che aveva capito cosa stava succedendo è Ceccuzzi. Gliel’hanno fatta pagare, sa. Mi auguro che ora Siena gli sia riconoscente. E se scrive qualcosa, mando un abbraccio a Franco attraverso lei».
C’era una faida diessina intorno al Monte? Alcuni suoi colleghi accusano Franco Bassanini.
«Non mi va di parlarne. Oggi (ieri ndr) sono intervenuti il segretario Bersani e Massimo D’Alema. In questi casi, un vecchio comunista come me sta zitto e basta».
Torniamo a Bassanini.
«Che lavoro fa adesso?».
Il presidente della Cassa depositi e prestiti.
«Come fa a occupare quel posto? Che ne sa uno come lui della Cassa depositi e prestiti? Dia retta a me: nel caso del Monte dei Paschi non c’entra la politica, ci sono altri interessi».
La massoneria?
«Lasciamo stare».
A Siena c’è la massoneria?
«Non solo. C’è pure l’Opus Dei».
Monti accusa il Pd per i rapporti con Mps.
«Monti non dovrebbe parlare di politica. Anzi, dovrebbe ricordarsi che la politica lo ha mandato per 10 anni a Bruxelles. E non gli ha fatto per niente schifo»

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