Prometteva interessi da capogiro, fino al 6% giornaliero sul capitale investito. Promesse ovviamente insostenibili e per le quali Alberto Micalizzi, il docente universitario 44enne già noto come il 'Madoff della Bocconi', è ora agli arresti domiciliari su disposizione del gip del Tribunale di Torino. I carabinieri hanno arrestato il professore, che si è autosospeso nel 2011 dalla prestigiosa università, ieri pomeriggio a Milano.

L'indagine del pm torinese Vittorio Nessi è partita dopo la denuncia di Chiara Borio, titolare dalla 'Borio Giacomo srl'.
Secondo l'accusa, il 3 marzo 2011 Chiara Borio e il padre incontrano il professor Alberto Micalizzi nel suo ufficio dell'Università Bocconi, a Milano. All'incontro è presente anche Ermanno Orsi, rappresentante legale della società 'Cofinlac'. I due convincono i Borio ad affidare loro un milione e mezzo di euro da investire attraverso una piattaforma bancaria presso la Hong Kong Shangai Bank, garantendo interessi giornalieri pari al 6% del capitale. La somma, dicono, deve però essere versata temporaneamente presso un conto di un istituto portoghese, la Banca Espirito Santo Madeira Funchal. Il conto è ovviamente intestato a Ermanno Orsi, che ora è indagato per truffa in concorso con Micalizzi.
Dopo aver versato i soldi sul conto in Portogallo, i Borio non solo non ricevono gli interessi pattuiti, ma non rivedono un solo euro del loro capitale. E quando tentano di recuperare i soldi bussando alla porta del docente bocconiano, si sentono rispondere da Micalizzi che ogni tipo di rapporto con Orsi, compreso il mandato professionale di consulente, è stato interrotto. Da qui la denuncia dei truffati, l'indagine e la richiesta di arresto del pm Nessi, convalidata dal gip di Torino ed eseguita ieri dai carabinieri di Milano. L'arresto viene convalidato perchè, secondo il gip, è Micalizzi che induce in errore sull'affidabilità dell'investimento proposto, così come è sempre il professore a tenere i contatti via mail con i truffati, "cagionando un danno patrimoniale di rilevante gravità".
Micalizzi era già stato indagato a Milano per truffa aggravata per i 550 milioni di dollari dei fondi Dynamic Decisions scomparsi nel nulla, dopo la promessa di farli miracolosamente lievitare. Ma il metodo immaginato era simile a quello di Bernard Madoff, il finanziere americano condannato negli Stati Uniti a 150 anni di carcere.