mercoledì 28 marzo 2012

Derivati: il ricatto del rating

Nota bene: gli interessi hanno una tendenza storica al ribasso, per questo le banche spingono ORA per il tasso fisso...
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Derivati, Moody's elogia l'intesa 

tra il Comune e le banche: 

«Plusvalenza da 450 milioni»

L'agenzia che aveva declassato Milano ora dice: 

operazione modello

Il direttore generale del Comune Corritore con il sindaco Pisapia (Fotogramma) Il direttore generale del Comune Corritore con il sindaco Pisapia (Fotogramma)
MILANO - L'ultimo schiaffone di Moody's era arrivato a metà febbraio con l'abbassamento del rating del Comune da A1 a A2. A settembre ci aveva pensato Standard & Poor's modificando in peggio (da A+ ad A, con outlook negativo ossia con previsioni poco favorevoli, e quindi la possibilità di un ulteriore declassamento del rating) la valutazione sui conti di Palazzo Marino. Ieri, la sorpresa.
Nel «weekly credit outlook», inviato agli analisti di tutto il mondo, Moody's loda l'operazione di Palazzo Marino sui derivati e la indica come modello per tutte le altre amministrazioni che sono alle prese con la vicenda dei derivati.
IL GIUDIZIO - Lo fa con parole inusualmente lusinghiere: «L'accordo - scrive l'analista della società di rating, Francesco M. Soldi - è positivo per il merito di credito di Milano in quanto produce per l'Ente una plusvalenza finanziaria di circa 450 milioni di euro, assicura protezione contro eventuali rialzi dei tassi d'interesse e risolve i contenziosi giudiziari che Milano ha avviato nel 2009 contro le banche».
IL MODELLO - C'è di più, Moody's individua nell'operazione portata avanti dal direttore generale di Palazzo Marino Davide Corritore, una procedura che anche altre amministrazioni dovrebbero «copiare»: «Il caso di Milano ha alimentato un dibattito sull'uso degli swap da parte di amministrazioni Regionali e locali in Italia e ci attendiamo che il recente accordo indichi la strada ad altre amministrazione locali e regionali coinvolte in contenziosi». Scrive l'agenzia di rating: «Con l'estinzione dello swap di tasso il debito del Comune di Milano torna a tasso fisso, proteggendo così l'ente da eventuali rialzi dei tassi. Pagherà interessi inizialmente più alti (rispetto ai tassi di breve termine, ndt), ma sarà protetto da rialzi dei tassi che dovessero verificarsi in futuro. L'ingente debito totale di Milano (4,2 miliardi di euro alla fine del 2011, un 190% delle proprie entrate correnti) aveva reso il Comune altamente esposto al rischio di più alti tassi d'interesse. Come conseguenza dell'accordo, la proporzione del debito del Comune esposta a variazioni dei tassi d'interesse scende dall'89% al 50%».
IL «CASO» DERIVATI - Certo, non bisogna dimenticare nella vicenda milanese, il ruolo giocato dalla magistratura e dal pm Alfredo Robledo che per la prima volta in Italia ha aperto un'inchiesta sull'affaire derivati. Chiaramente non si tratta di una rivisitazione del rating a lungo termine, ma a Palazzo Marino sperano che un'operazione di pulizia sul bilancio 2012 e la rimessa in sesto dei conti possa portare a un maggiore apprezzamento delle operazioni contabili del Comune. «Ovviamente siamo contenti del giudizio positivo di Moody's - attacca Corritore - considerando che dal 2008 la nostra città ha subito ben tre declassamenti di rating. Il primo dei quali si manifestò proprio in coincidenza, non solo simbolica, con l'avvio della querelle sui derivati. Ma guai a dormire sugli allori: la grande sfida del Comune dovrà essere un bilancio pluriennale culturalmente" virtuoso, che riesca a sposare nuovi investimenti con un equilibrio di parte corrente che nel 2012 parte da meno 582 milioni di Euro».
Maurizio Giannattasio27 marzo 2012 | 11:07


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