sabato 10 marzo 2012
Un punto sulla crisi
Proviamo a fare il punto sulla crisi
di Marco Saba
Sto terminando di leggere il libro, purtroppo disponibile solo in inglese e tedesco, "The Moneymakers" di Klaus Bender, ed. Wiley 2006, che narra i retroscena del mondo della creazione delle banconote. Ci sono indicatte le società che fanno macchine per stampare banconote, la carta per le banconote, l'inchiostro, etc. Tutti nomi che, al grande pubblico dei non-addetti ai lavori, risultano perlopiù sconosciuti: De La Rue, Giori, Calcografia & Cartevalori, Giesecke & Devrient, etc. Mi ha colpito la storia di Gualtiero Giori, originario di una famiglia lombarda che si chiamava Bauer - prima del fascismo, che poi si è spostato in Svizzera.
Bauer era anche il cognome originario dei Rothschild, chissà se è una combinazione... Comunque, posso assicurare che la quasi totalità dei fatti narrati sono completamente sconosciuti quasi come se anche semplicemente la fabbricazione di cartamoneta dovesse rimanere una specie di segreto di stato. Chi ci legge saprà quale fatica si sta facendo per informare il grande pubblico di un fatto importante se non essenziale e primario per capire che sta succedendo: le banche creano soldi dal nulla e li addebitano alla comunità traendone notevolissimo guadagno. Le banche nascondono il reddito nel passivo, come se i soldi fossero per loro una vera "Liability"... Solo il guadagno sulle banconote, nella zona euro, pare che valga circa il 20% del PIL. In Cina, dove la maggior parte del sistema bancario è stato nazionalizzato nel 1949, questa rendita monetaria vale circa il 7% del PIL, ufficialmente. Ma in Cina, come anche a Singapore ed Hong Kong, la sovranità monetaria NON è stata ceduta a gruppi di banchieri privati e questo spiega come mai quei paesi sono praticamennte intatti dalla crisi. Altri paesi dove c'è sovranità monetaria sono l'Iran, Cuba, Corea del Nord, guardacaso paesi additati spesso come "nemici" dall'occidente. Noi oggi rischiamo un replay delle strategie adottate a seguito della caduta del 1929. La crisi si dice durò fino al 1934. Ci furono dei goveri populisti - prima della seconda guerra mondiale - che poi quando ormai non servivano più per ridare i gettoni alle popolazioni per continuare la partita di poker truccato dei banchieri-bari, proprio con una guerra mondiale furono deposti. Se i tempi rimangono quelli, allora dal 2008 la crisi finirebbe nel 2013, poi governi populisti, poi.... chissà. ma questa volta potrebbe andare in maniera diversa, se per esempio i banchieri centrali trattassero con la popolazione la cessione dello sfruttamente della rendita monetaria in cambio magari di un reddito minimo garantito, giusto abbastanza per garantire i diritti fondamentali dell'umanità. In questo modo non sarebbe necessario deporre i governi dei paesi che hanno un sistema nazionalizzato, poiché la rendita monetaria costituirebbe una valida alternativa e anche più pulita dal profilo economico, iniettando domanda dal basso senza indebitarsi. Un sistema evoluto. Certo, ci vorrebbe un bel coming-out di banchieri e politici sulla questione (l'On. A.L.Marra in questo senso ha già rotto la breccia) e magari anche una specie di condono per il passato, da trattare come cifra una-tantum che pagherebbe direttamente la BCE per redditi occulti trascorsi. In questo modo il sistema diventerebbe più resiliente e diminuirebbe parecchio l'azzardo morale. C'è qualche banchiere illuminato che vuole approfondire la questione ? Perché, e faccio un appello, non vogliamo una terza guerra mondiale.
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