domenica 2 settembre 2012

Il Mossad offriva collaborazione alle Brigate Rothschild


Eric Salerno: Il Mossad offriva collaborazione alle Brigate Rosse nell'uccisione di Aldo Moro.

Intervista a Eric Salerno, giornalista nonché autore del libro “Mossad base Italia”, sulla collaborazione dei servizi segreti italiani e quelli del regime d'Israele. Intervista ascoltabile QUI
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Può presentare brevemente il suo libro ai nostri ascoltatori? 
È una storia dei rapporti percosri tra gli ebrei della Palestina e poi gli ebrei dello Stato d'Israele tramite soprattutto i servizi segreti d'Italia; è una storia che comincia ancor prima della fondazione dello Stato d'Israele. È la storia delle immigrazioni clandestine degli ebrei sopravvissuti dall'Olocausto verso la Palestina. Molte di queste operazioni sono avvenute in Italia e grazie alle autorità italiane è stato possibile portare circa 26 mila ebrei verso la Palestina, questo (avviene) negli anni precedenti della costruzione d’Israele. Poi il Mossad, il servizio segreto israeliano, si è occupato di trasporto calndestino di armi e di operazioni anche in Italia contro quelle industrie che collaboravano in qualche modo con i paesi arabi. 

Perché tra i paesi europei l’Italia è stata scelta come un luogo ideale dai fondatori del Mossad?

L'Italia è una specie di portaerei in mezzo al Mediterraneo e geograficamente ha molte coste, molte insenature e molti luoghi là dove è possibile operare e come posizione geografica è abbastanza vicina al Medio Oriente. Questo è stato sempre una posizione importante nei rapporti tra l'Europa e il sud del Mediterraneo, quella di avere questo paese (Italia), che è così vicino agli amici che sono dall'altra parte sulla costa del sud; dal Magreb (Marocco) ovviamente al Medioriente.

Stando al suo libro, l’Italia a causa di un accordo raggiunto negli anni passati con i fondatori del Mossad, ancora adesso è costretta a chiudere gli occhi alle operazioni clandestine degli israeliani. Quest'atteggiamento morbido da parte delle autorità italiane nei confronti del Mossad che effetto ha sulla sicurezza del popolo italiano? Saranno gli effetti positivi o negativi? 

Al momento direi che noi non vediamo gli effetti negativi perché la situazione in Italia per fortuna rispetto a quella degli anni settanta; quando noi avevamo dei momenti di terrorismo interno cioè gli italiani che compirono atti di terrorismo contro altri italiani e quando nello stesso periodo in cui gli israeliani e i palestinesi e gli altri arabi si combattevano in qualche modo sul suolo italiano, direi che in questi ultimi anni non abbiamo visto gli incidenti o ne abbiamo saputo di casi in cui la sicurezza degli italiani è stata messa a repentaglio a causa dei rapporti intercorsi tra i servizi israeliani e quelli italiani. Ormai i paesi europei, Israele e gli Stati Uniti in qualche modo collaborano al livello di servizi segreti in funzione anti-terroristica e poi ovviamente collaborano per aiutarsi su altre vicende, però fino ad adesso non abbiamo visto dei casi in cui questa vicinanza tra i nostri servizi segreti abbia danneggiato gli italiani.

Se ho capito bene dalla recensione del suo libro ci sono delle connessioni tra il Mossad e il caso di Aldo Moro. Ci può dare delle spiegaizoni a questo proposito? 
Questa è una delle vicende di cui ancora noi non abbiamo delle grandi risposte. Purtroppo sono le vicende  - appunto di cui parlavo prima - del terrorismo interno in Italia; dell'uccisone di Aldo Moro, allora premier italiano (Aldo Moro  - Maglie, 23 settembre 1916 - Roma, 9 maggio 1978, è stato un politico italiano, cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana. Venne rapito il 16 marzo 1978 ed ucciso il 9 maggio successivo da appartenenti al gruppo terrorista denominato Brigate Rosse, ndr). Il periodo in cui tutti i servizi segreti in qualche modo erano coinvolti e ci sono dichiarazioni riportate nei verbali della Commissione parlamentare d’inchiesta di persone legate alle Brigate Rosse che raccontano e sostengono di aver avuto dei rapporti con il Mossad. Il servizio segreto israeliano sapeva quello che stava succedendo e almeno questa è una testimonianza che risulta agli atti e il Mossad avrebbe detto a uno dei leader della Brigate Rosse (l'organizzazione terroristica di estrema sinistra fondata nel 1970 da Alberto Franceschini, Renato Curcio e Margherita Cagol, ndr): “Noi siamo felici di aiutarvi anche in qualche modo se vi serve. Non a compiere gli attentati ma soltanto perché ci fa comodo se voi esistete”.

Dei casi come l’assassinio di Wael Zwaiter, intellettuale palestinese, il rapimento del tecnico nucleare israeliano Mordechai Vanunu e la scomparsa dell’imam Musa al-Sadr ci sono delle novità da dire? 
L'ultimo caso non riguarda il Mossad per quello che noi sappiamo, è una questione che riguarda la Libia e che riguarda le denunce che sono venute dal libano sulla sua sorte (di al-Sadr, ndr). La polizia italiana - mi risulta che - abbia cercato in qualche modo di dare una mano di indagare sul caso però non ci sono novità. Sulla questione di Wael Zwaiter, il palestinese ucciso come rappresaglia - chiamiamo così come vendetta - per gli atleti israeliani uccisi a Monaco durante le Olimpiadi qui sappiamo che gli stessi israeliani hanno riconosciuto successivamente che Zwaiter non era un terrorista, era soltanto un dirigente o quanto meno un rappresentante del suo popolo in Italia. Per quanto rigurada la questione di Vanunu, il tecnico nucleare, noi sappiamo tutti che è stato rapito in Italia dal Mossad, portato in Israele e processato. Lui stesso ha denunciato questa cosa ma quando gli italiani, il giudice italiano, ha indagato sulla questione a un certo punto ha trovato tanti modi per non portare a termine l'inchiesta e dire che tutto sommato non c'era motivo di indagare sulla responsabilità israeliana.

A cura di Shima
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Mossad base Italia
Roma, via Veneto, la spia è tornata a casa. È tornata là dove tutto è cominciato. Tra volute di fumo e poltrone in velluto una voce autentica evoca per la prima volta nomi, date e luoghi. Ma con calma, con metodo, perché emerga limpido il mosaico della nascita e dello sviluppo di una grande organizzazione, il Mossad. Dall’incontro con lo 007 Mike Harari, Eric Salerno comincia a tessere una delle storie più incredibili e meno raccontate dello spionaggio internazionale: l’attività italiana dei servizi segreti israeliani. Per oltre sessant’anni gli agenti di Tel Aviv hanno costruito, ideato e condotto le loro azioni facendo base tra Roma e Milano, complici i governi e i «servizi» del nostro paese. Dall’immigrazione clandestina degli ebrei sopravvissuti all’Olocausto al traffico internazionale di armi, dal sabotaggio della motonave Lino alle azioni armate contro le industrie italiane che rifornivano gli arabi. E poi, il rapimento Vanunu, passando per il misterioso disastro aereo di Argo 16, l’assassinio dell’intellettuale palestinese Wael Zwaiter, ordinato da Golda Meir per vendicare la strage di Monaco, e il caso Moro. Mossad base Italia ci regala un affresco inquietante e affascinante basato su documenti, testimonianze e un minuzioso lavoro giornalistico. Misteri irrisolti e storie personali si intrecciano come in un romanzo. Le azioni, gli intrighi, le verità nascoste  (il Saggiatore € 19,00 / pp. 264)

Eric Salerno giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, vive tra Roma, Melbourne e Gerusalemme, dove, da oltre vent’anni, è corrispondente del quotidiano romano Il Messaggero. Tra le suepubblicazioni: Guida al Sahara (SugarCo, 1973), Fantasmi sul Nilo (SugarCo, 1975), Rossi a Manhattan (Quiritta, 2001), Israele, la guerra dalla finestra (Editori Riuniti, 2002), Genocidio in Libia (Manifestolibri, 2005), Mosè a Timbuctu (Manifestolibri, 2006), Uccideteli tutti (il Saggiatore, 2008).

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