Equitalia, Federitalia organizza un presidio contro i sequestri
Ieri l'associazione parmigiana ha organizzato un mobilitazione nell'azienda dell'imprenditore bresciano Tanghetti che ha denunciato Equitalia per usura e per estorsione. L'asta è stata così sospesa
di Maria Teresa Improta 14/09/2012
Federitalia, l'associazione antiusura parmigiana ha organizzato ieri un presidio nell'azienda dell'imprenditore bresciano che ha denunciato per ben due volte Equitalia: prima per usura, poi per estorsione. Un gesto di solidarietà e supporto all'uomo che grazie al contributo dei periti e dei legali dell'associazione presieduta da Wally Bonvicini ha iniziato a difendere la propria attività dalle vessazioni del famigerato ente di riscossione.
L'imprenditore che da due anni paga ben 5mila euro al mese per estinguere un debito con Equitalia si è visto recapitare a luglio una cartella che certifica 177mila euro di carico pendente nei confronti dell'erario che inclusi gli interessi ammonta ad oltre 300mila euro. Quasi 125mila euro in più, calcolati con un tasso applicato del 16% ovvero il doppio rispetto al tetto limite, che per Equitalia è dell'8,37%.
L'azienda subisce il sequestro di camion, gru e muletti. Abele Tanghetti che da 30 anni commercia metalli, dopo il rifiuto netto dell'ente a trovare una mediazione, decide così di denunciare Equitalia per usura depositando un esposto presso la Guardia di Finanza.
I mezzi vengono messi all'asta e Tanghetti si reca dai carabinieri e presenta un'altra denuncia, questa volta per estorsione. L'asta sarebbe dovuta avvenire nella giornata di ieri quando il team di Federitalia seguito da cittadini ed imprenditori solidali a Tanghetti ha convocato un presidioproprio all'interno dell'azienda bresciana per protestare contro il provvedimento di Equitalia. Il risultato? L'asta è stata sospesa.
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