Alcune accuse sembrano destinate a tornare ciclicamente. Tra queste, l'accusa a Mario Monti di essere un massone. A ritirare fuori l'argomento, questa volta, è stato il leader di Sel, Nichi Vendola, ma le voci su una presunta affiliazione del premier alla massoneria sono tutt'altro che nuove.

E' passato quasi un anno da quanto Monti, intervistato da Lilli Gruber alla trasmissione Otto e Mezzo, diceva di "non sapere bene" cosa fosse la massoneria. Eppure le accuse non si sono mai fermate e tornano ora in piena campagna elettorale. "Non so bene cosa sia la massoneria. Io so di certo di non essere massone e non saprei neanche come valutare o accorgermi se uno lo è", disse Monti in quell'occasione. E ancora: "E' una cosa che per una persona abbastanza banale e concreta risulta un po' evanescente...".
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Evanescente o meno, la sua risposta a Lilli Gruber fece infuriare il Grande Oriente Democratico, il sito di "massoneria universale" a cura di Gioele Magaldi.
Di certo non contribuì a dissipare i dubbi l'intervista rilasciata al Venerdì di Repubblica da Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d'Italia, la principale loggia massonica italiana. “Mario Monti - disse - è un gran galantuomo. Attento. Preparatissimo. Potenzialmente ha tutte le carte in regola per essere un ottimo fratello...". Non una conferma ma neanche una smentita, insomma, che va ad aggiungersi al fatto che la prefazione dell'ultimo libro di Raffi sulla massoneria (In nome dell'uomo) porta la firma di Paolo Peluffo, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri proprio del governo Monti e consigliere di lungo corso di Carlo Azeglio Ciampi.
A novembre diversi quotidiani, a partire da Libero, avevano insistito sulla partecipazione di Monti all'esclusiva cena romana del Gruppo Bilderberg, un incontro annuale per inviti (non ufficiali) tra i big mondiali in campo economico, politico e bancario. La partecipazione del premier al meeting suscitò numerose polemiche: invitato da più parti a riferire in Parlamento sugli esiti dell'incontro, Monti non ha mai aperto bocca sull'argomento.
Su internet le pagine dedicate a un ipotetico Monti massone sono tantissime. Tra i blog più accaniti c'è il Corsivo Quotidiano, che nell'autunno del 2011 scriveva: "Il nostro futuro premier, così ben voluto da tutti, è un massone. Ha preso parte alle riunioni segrete del gruppo Bilderberg numerose volte, fa parte della Commissione Trilaterale (la più potente loggia massonica del mondo) ed è membro della Golden Sachs, la più potente banca d'affari dell'intero pianeta, la grande burattinaia dell'intero mercato finanziario internazionale".
Le voci sull'appartenenza di Monti alla massoneria risalgono all'università di Yale negli Stati Uniti, dove il premier studiò per alcuni anni e dove era presente una delle società segrete più note e discusse d'America, la "Skull & Bones", fondata nel 1832 da William Huntington Russell e da Alfhonso Taft . Da allora sono passati molti anni, ma i rumors sulla presunta vicinanza del presidente del Consiglio a gruppi poco trasparenti non sono mai diminuiti.
Prima di Vendola, l'ultimo, in ordine di tempo, a dare del "massone" a Monti era stato Carlo Freccero, autore televisivo ed esperto di comunicazione, secondo il quale il premier è un "massone digitale". "Sul sito peragendamonti.it - notava Freccero in un'intervista a Il Giornale - ho sco­perto una sorta di gioco di ruolo dei suoi sosteni­tori. Chi vuole contribuire alla nascita della Ter­za Repubblica si iscrive al sito e di­venta subito un Testimone. Do­po la prima pro­posta si è già Arte­fici, di seguito si può diventare Al­fieri e Portaban­diera. E' coerente con l' homo oeco­nomicus Mario Monti. Con il suo modo di usare i new media per manifestare effi­cienza e contemporaneità. È una forma di massoneria".
(In questo video un passaggio dell'intervento del gran maestro del Grande Oriente d'Italia Gustavo Raffi alla trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata)