sabato 12 gennaio 2013

LA MONETA DEVE ESSERE DEL POPOLO


NOI VOGLIAMO CHE NASCA DI PROPRIETÀ DEI CITTADINI E CHE SIA ACCREDITATA AD OGNUNO COME "REDDITO DI CITTADINANZA".
   
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L'autonomia della BCE deve essere funzionalmente limitata al solo momento dell'emissione, mentre la proprietà della moneta e quindi le libertà giuridiche essenziali alla sua utilizzazione devono essere riconosciute come prerogativa esclusiva degli Stati Membri. Il rapporto organico, per essere razionale, deve distinguere il momento strumentale o funzionale - prerogativa dell'organo- dal momento edonistico - prerogativa della collettività-. Il momento edonistico è strettamente individuale e per sua natura non delegabile. Non si può godere dei beni per rappresentanza organica.

In breve, posto che per democrazia deve intendersi l'attribuzione al popolo della sovranità politica, ogni popolo deve avere anche la sovranità monetaria che, di quella politica, è parte integrante ed essenziale e quindi irrinunciabile. Ecco perché ogni popolo va riconosciuto proprietario della sua moneta all'atto dell'emissione in un regime di " DEMOCRAZIA INTEGRALE ". Altrimenti si definisce democrazia l'inferno della grande usura.
Se non si sostituisce alla moneta debito la moneta proprietà, le nuove generazioni non avranno altra scelta che quella tra il suicidio e la disperazione.

Noi dobbiamo dare ad ogni cittadino un reddito monetario di cittadinanza perché questo valore è un valore indotto, è di costo nullo, perché creato da chi l’accetta quando la moneta all’atto dell’emissione viene accreditata, nella fase della circolazione crea potere di acquisto, ed é bene reale, ebbene al popolo dobbiamo dare anche la moneta per poter comprare quello che il corpo sociale ha creato.

" Premesso che, il signoraggio è la proprietà dei valori monetari, pari alla differenza tra costo tipografico o di conio e valore nominale, costatato che la banca poteva affermare di essere proprietaria della moneta quando l'emissione era basata sulla riserva aurea essendo la moneta concepita come titolo di credito rappresentativo della riserva. Rilevato che, alla data del 15 agosto 1971, con la fine degli accordi di Brettos Woods, la riserva è stata abolita, da questa data la banca non è più legittimata a emettere la moneta prestandola seguendo la regola del signoraggio, che nessuna norma del trattato di Maastricht considera la titolarità della proprietà, ossia del signoraggio sulla moneta all'atto dell'emissione, appare evidente che il valore monetario non è più causato dalla riserva, ma dall'accettazione convenzionale della collettività nazionale. “
" Siamo noi che creiamo il valore della moneta, non è la banca centrale, quando emette la moneta essa c'è la deve accreditare e non addebitare. Con un piccolo inciso facciamo notare che quello che stiamo dicendo è ovvio ed il notorio non ha bisogno né di prove né di accertamento pregiudiziale. Se il governo non prende atto di questa nostra dichiarazione tradisce gli interessi nazionali. "
Pertanto appare evidente che il valore monetario non è più causato dalla riserva, che non esiste, ma dalla accettazione della convenzione delle collettività nazionali. La proprietà della moneta va attribuita al portatore ossia alla collettività nazionale, che ne crea il valore convenzionalmente per il solo fatto che l'accetta. Poiché alla luce delle dichiarazioni del presidente della BCE, emerge l'affermazione abusiva che il diritto di signoraggio è della Banca Centrale Europea, in palese violazione del trattato di Maastricht, poiché dopo la recente scoperta del valore indotto è dimostrato che il valore monetario nasce non nella fase della emissione ma nella fase dell'accettazione: la proprietà della moneta va attribuita ai paesi membri dell'unione europea.

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Tratto da: setedigiustizia.org

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