mercoledì 8 febbraio 2012

Crisi Grecia, migliaia in piazza


Crisi Grecia, migliaia in piazza ad Atene: corteo ad alta tensione


ATENE, 7 FEB – Tensione alle stelle ma per fortuna nessun incidente grave oggi nella capitale greca dove oltre 20 mila persone – nonostante una pioggia battente – si sono riversate nelle strade per esprimere tutta la loro rabbia contro l’accordo raggiunto fra il governo greco e la troika (Fm, Ue e Bce) e le ultime, piu’ pesanti misure di austerity richieste al Paese dai creditori internazionali.

Intanto per tutta la giornata si e’ atteso che si riunisse l’annunciata, “cruciale” riunione fra i leader dei tre partiti greci che sostengono il governo di Lucas Papademos per approvare definitivamente il promemoria della troika. Si tratta di un documento di 16 pagine dattiloscritte in cui i creditori della Grecia elencano le condizioni per sbloccare lo scambio dei titoli di Stato in mano ai privati (Psi) e dare il via libera alla concessione del secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro. Piu’ volte posticipata, sembra per dar modo ai politici di leggere il documento, la riunione era stata infine fissata alle 21:00 locali ma e’ stata ulteriormente rinviata alle 22:30, al termine di un incontro serale tra Papademos e il direttore dell’Istituto Finanziario Internazionale (Iif) Charles Dallara, e infine spostata definitivamente a domani a mezzogiorno.
Il testo del promemoria che – per evitare un catastrofico fallimento della Grecia – deve essere approvato da Giorgos Papandreou (Pasok, socialista), Antonis Samaras (Nea Dimocratia, centro-destra) e Giorgos Karatzaferis (Laos, estrema destra), contiene di nuovo “lacrime e sangue” ma ancora una volta solo per lavoratori e pensionati. L’accordo, infatti, prevede nuovi tagli a stipendi e pensioni, la chiusura di Enti statali inutili e il licenziamento di 15 mila dipendenti in esubero.
La protesta di piazza e’ concisa con lo sciopero generale di 24 ore, che ha paralizzato tutta la Grecia, proclamato dai principali sindacati del Paese: la Gsee (che raggruppa i lavoratori del settore privato), l’Adedy (cui aderiscono quelli del settore pubblico), e il Pame (vicino al Partito Comunista). Allo sciopero hanno preso parte anche i dipendenti delle imprese a partecipazione statale, quelli del settore della sanita’ e della pubblica istruzione. Chiusi anche i tribunali, le banche e le sedi delle Autonomie locali. I traghetti sono rimasti ormeggiati nei porti e quindi non vi sono stati collegamenti da e per le isole. Nella capitale si sono svolte due manifestazioni conclusesi entrambe con la consueta marcia di protesta fino alla centralissima Piazza Syntagma, davanti al Parlamento. Nessun incidente di rilievo ma solo qualche tafferuglio davanti al monumento al milite ignoto dove alcuni dimostranti, dopo aver inutilmente tentato di salire lungo la scalinata che conduce al Parlamento, hanno dato alle fiamme una bandiera tedesca e tentato di fare altrettanto con un vessillo bianco-rosso su cui campeggiava la svastica nazista.
Le immagini della protesta (foto Ap/LaPresse)
7 febbraio 2012 | 20:44

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