venerdì 17 febbraio 2012

L'economia Greca si avvita

L'economia Greca si avvita su se stessa
di Ambrose Evans-Pritchard - 16/02/2012
Fonte: Come Don Chisciotte


Il default greco e la traumatica espulsione dall’euro hanno fatto un passo in avanti la scorsa notte dopo che i ministri delle Finanze dell’eurozona hanno annullato una riunione cruciale, accusando Atene di non essere riuscita a imporre i tagli di austerity.
I rischi sono aumentati di intensità dopo che i nuovi dati hanno mostrato come l'economia della Grecia si sia contratta del 6,8% nell’ultimo anno accelerando il passo al 7% nell'ultimo trimestre, molto peggio di quanto si attendeva la “troika”, Unione europea (UE), Banca Centrale Europea (BCE) e Fondo Monetario Internazionale (FMI). 


Il paese sembra essere entrato in una situazione avvitamento che sta provocando grossi danni agli obiettivi di bilancio, costringendo la Grecia a un compito ancora più impervio.
Il Primo Ministro Lucas Papademos ha riunito la scorsa notte il suo governo per reperire altri 325 miliardi di euro richiesti dalla troika, che potrebbero venire dai tagli alla difesa e da una riduzione degli stipendi.
I partiti della coalizione non sono riusciti a convincere l'Eurogruppo della riuscita dell’accordo, e l'umore diventato ancora più cupo dopo che l’UE ha rischiesto la creazione di conto di garanzia per prelevare le entrate fiscali greche alla fonte.
Gli edifici neri incendiati domenica dai manifestanti sono stati isolati nelle strade vicino al parlamento in Piazza Syntagma, e ricordano fattivamente ai politici greci che un qualsiasi errore di valutazione potrebbe portare il paese verso l'anarchia.
C’è bisogno dell’approvazione dei ministri delle finanze dell’UE per sbloccare tutte le componenti del complesso pacchetto di salvataggio da 130 miliardi di euro, compreso un "haircut” del 70% per i detentori del titoli greci, premettendo così al paese di evitare il default a marzo.
La Germania e gli alleati settentrionali sembrano disposti a forzare la Grecia all’uscita dall'euro a meno che non ci sia un’accondiscendenza totale, ritenendo che adesso l'eurozona sia abbastanza forte per arginare il contagio.
Luc Frieden, il ministro degli Esteri del Lussemburgo, ha pronunciato un avvertimento in modo netto: "Se i greci o l’élite politica greca non applicheranno tutte le condizioni, penso che si escluderanno dall'eurozona. L'impatto sugli altri paesi è ora meno forte rispetto a un anno fa."
Frieden ha persino suggerito un ritorno alla dracma: "Potrebbe permettere alla Grecia di ripartire da capo, creando un'economia che può creare posti di lavoro."
Il tono degli ultimi commenti che arrivano da Germania, Olanda e Finlandia suggerisce che i grossi creditori hanno già deciso di espellere la Grecia, causando una grande amarezza nella capitale greca.
"Alla guerra si risponde con la guerra", ha detto Kostas Kiltidis, un deputato del partito conservatore LAOS: "Siamo la culla della civiltà europea e nessuno può buttarci fuori di casa. Non esiste una scappatoia legale per farlo. Se ci proveranno, anche altri moriranno economicamente insieme a noi."
I ministri delle finanze dell’eurozona terranno oggi una videoconferenza per discutere la prossima iniziativa. Jean-Claude Juncker, direttore dell'Eurogruppo, ha detto che l’ostacolo insormontabile della scorsa notte è stato il fallimento dei partiti nell’impegnarsi a realizzare i tagli prefissati dopo le elezioni di aprile.
Antonis Samaras, dirigente del partito Nuova Democrazia, ha fatto infuriare Berlino nella fine settimana, suggerendo che avrebbe stralciato l’accordo appena avuta l'opportunità.
"Voglio evitare di buttarmi subito nel burrone, voglio prendere tempo e andare domani alle elezioni", aggiungendo che i greci sarebbero stati poi in grado di "modificare le politiche che ci sono state imposte."
Comunque, i sondaggi mostrano un panorama politico frammentato con un incremento del sostegno all’estrema sinistra e all’estrema destra. È probabile che l'ordine esistente verrà travolto.
"Il prossimo governo sembrerà uno gnu. Sarà instabile, impacciato e non durerà, a questo punto un vero disastro", ha affermato Spyros Kouvelis, un deputato che domenica ha votato contro i tagli ed è uscito dal PASOK.
La gravità della crisi greca potrebbe far fallire in ogni caso l’ultimo accordo dell’UE. Mette anche in dubbio la strategia della troika, che ha tralasciato di ascoltare gli avvertimenti che le avevano segnalato come una forte austerità senza il cuscino della svalutazione avrebbe asfissiato l'economia.
La disoccupazione sta volando in alto e ha raggiunto il 20,9% a novembre. È certo che avrà un altro aumento quando il governo inizierà a tagliare 150.000 lavori nel pubblico impiego.
"Noi pensiamo che il PIL cadrà di un altro 7% quest’anno, e le nostre previsioni sono state molto accurate", ha detto Yannis Panagopoulos, direttore della Confederazione del Lavoro greca: "Questi tagli alimenteranno un circolo vizioso."
Angelos Tsakanakis dalla Fondazione per Ricerca Economica e Industriale (IOVE) ha detto che la minaccia di uscita dall’UEM e il ritorno alla dracma sta prevenendo qualsiasi speranza di ripresa.
"Nessuno progetterà di venire a investire finché sarà presente un rischio valutario. In molti sono convinti che è tutto inutile, come se il paese fosse stato abbandonato", ha detto.
Tsakanakis ha detto che la Grecia aveva riottenuto il 15% della competitività perduta dall’inizio della crisi, potendo così tornare vitale se anche l’UE assolvesse alle proprie responsabilità.
"Non siamo bambini piccoli che hanno mangiato troppo gelato e che vanno puniti. I deficit dell'Europa Meridionale sono stati alimentati dalle eccedenze del nord", ha detto.
In un raro accenno di buone notizie per la Grecia, la BCE ha segnalato di voler contribuire al condono del debito facendo a meno dei profitti su 47 miliardi di euro di obbligazioni greche acquistati al 22% di sconto.
Benoît Cœuré, membro francese del CDA della BCE, ha asserito che ciò potrebbe esser fatto senza violare il trattato dell’UE distribuendo soldi agli stati membri potendo quindi aiutare la Grecia.
Non è chiaro come questo possa combaciare con le promesse del capo della BCE Mario Draghi, quando ha affermato che la banca non ricorrerà a "trucchi legali", aggirando il divieto del trattato per poter salvare i governi dell’UE.
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14.02.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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