venerdì 31 agosto 2012

Eastwood: Obama sei pazzo, hai fallito


USA 2012 - DAL PALCO DELLA CONVENTION REPUBBLICANA

L'«ispettore Callaghan» esilarante
intervista Obama:«Sei pazzo, hai fallito»

Eastwood esalta la folla fingendo di parlare con il presidente

Clint Eastwood finge di intervistare Obama (ma la sedia è vuota) - (Epa)Clint Eastwood finge di intervistare Obama (ma la sedia è vuota) - (Epa)
«Se avessi qui il presidente Barack Obama, gli farei due o tre domande» ha esordito Eastwood, indicando la sedia vuota. Chi pensava sarebbe stata solo una battuta iniziale è rimasto spiazzato, perché lo scambio con il compagno immaginario è andato avanti: «Come? Cosa vuoi che dica a Romney? No, questo è troppo diglielo tu stesso, sei pazzo». Clint Eastwood, 82 anni, professione regista e attore, per Mitt Romney ha accettato dunque di essere l'ospite a sorpresa della convention repubblicana. Lo sport della vigilia è stato cercare di indovinare cosa avrebbe detto, come avrebbe parlato del candidato repubblicano alla presidenza, se avrebbe attaccato Barack Obama e come lo avrebbe fatto.
Il siparietto
Rcd
Nessuno si aspettava quello che è successo: un discorso ironico, in vari punti a braccio, in cui Eastwood per circa un quarto d'ora ha «scambiato» battute con una sedia vuota, fingendo che vi fosse seduto il presidente Obama. «Hai fatto abbastanza, ma non sei abbastanza forte, ora è tempo che qualcun altro si faccia avanti e risolva i problemi», ha detto. Barack Obama ha fallito e quando «qualcuno non porta a termine il compito bisogna lasciarlo andare». Clint Eastwood ha lanciato il suo appello per Mitt Romney dal palco della convention repubblicana, ricordando l'elezione del 2008 «quando tutti piangevano, Oprah piangeva, ho pianto persino io», ha detto, «poi ho scoperto che ci sono 23 milioni di disoccupati là fuori, questa sì è una cosa per cui piangere, una disgrazia nazionale». Eastwood ha criticato Obama per come ha gestito il conflitto in Iraq, la guerra in Afghanistan, per la richiesta della chiusura del carcere militare di Guantanamo, a Cuba (una cosa a cui il regista si oppone) e ha attaccato anche il vicepresidente, sempre rivolgendosi alla sedia vuota: «stai diventando peggio di lui, che è un ghigno con un corpo alle spalle»
«OBAMA È MIO»- L'America è degli americani e non dei politici: «Loro sono nostri dipendenti. Sono i politici - ha aggiunto Eastwood - a essere nostri ma se io dico che Obama è mio allora sono un razzista pro-schiavitù», ha ironizzato elettrizzando la platea. «Conservate qualche applauso per Romney - ha concluso Clint Eastwood - io ho cominciato, spetta ora a voi finire».
LO SHOW - Uno show a due - si fa per dire - con un «ospite fantasma», che ha scatenato reazioni contrastanti: indubbio il divertimento della platea di Tampa, che ha sottolineato con fragorosi applausi e risate le battute più divertenti («Make my day», in italiano «coraggio, fatti ammazzare», ha urlato qualcuno dal pubblico citando una battuta del film «Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo»). Scettici giornalisti e blogger, molti dei quali hanno trovato inappropriato alla serata la performance di Eastwood, tanto più che è stata la prima della tranche finale di interventi: dopo il regista ha parlato Marco Rubio, che ha presentato Mitt Romney.

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