sabato 18 agosto 2012

Russia: disoccupazione al 5%


La Russia non ha paura della disoccupazione

Alexandra Zakharova, Redazione Online
17.08.2012, 21:23


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Foto: EPA

Mentre in Europa ci sono sempre più disoccupati, la Russia soffre la fame del personale nella sfera industriale. Secondo le stimazioni oggi nel paese ci sono meno disoccupati rispetto al periodo prima della crisi del 2008.

Secondo l’informazione ufficiale, il livello della disoccupazione in Russia è di 5 %. Questo indice è due volte inferiore a quello americano e cinque volte inferiore a quello europeo. Questi sono gli indici di una rapida crescita economica della Russia.
Il salto ecessionale è destinato a finire con un callo. Così è successo cinque anni fa, quando l’economia russa è arrivata al livello incredibile dopo la crisi degli anni ’90. Il nuovo callo, che secondo la teoria dell’economia dovrà succedere, non sarà catastrofico. La Russia segue una strada particolare, che non corrisponde alla teoria comune, nota il direttore dell’Istituto della Politica sociale Sergej Smirnov:
Noi, veramente, abbiamo saltato qualche fase dello sviluppo, i stessi tecnologie senza l’impiego delle persone, stessi IT – tecnologie. Abbiamo scelto la strada dell’adattazione delle tecnologie. Noi abbiamo un grave problema – molti impianti invecchiati. Oggi stiamo combattendo con il patrimonio dell’economia sovietica: con le vecchie impianti, l’impiego delle persone esagerato e con la bassa efficienza. Allo stesso tempo, negli anni ’90, quando sono stati fatti i primi tentativi della ristrutturazione dell’economia russa, mentre i mass-media prevedevano un’esplosione sociale, la situazione si è risolta. Non abbiamo mai avuto una crescita incontrollabile di disoccupazione.
Nel futuro prossimo la Russia soffrirà una grave mancanza del personale nell’industria, prevede il capo del Dipartimento degli studi sociali e politici Stepan L’vov. Le professioni, che riguardano la produzione, non sono diffuse tra la gioventù moderna russa:
La mancanza del personale si sente, soprattutto nell’industria. Si tratta del numero insufficiente dei lavoratori, del personale di alta qualifica, dei manager, dei ingeneri, delle persone, legati direttamente alla produzione. La riserva, accumulata nel periodo sovietico, è stata già esaurita. Si deve pensare come accumulare di nuovo la riserva nell’industria.
Il deficit dei lavoratori potrebbe arrivare al culmine nei prossimi anni. I datori del lavoro invitano volentieri gli specialisti qualificati dall’estero. Le centinaia di mille delle persone dall’ex-Unione Sovietica arrivano in Russia per lavoro. Gli esperti non escludano che il flusso migratorio potrà essere alimentato dagli europei, che hanno perso il lavoro per la crisi.

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