Svendere i beni pubblici è una scelta suicida e irresponsabile
Selling off public assets is a suicidal and irresponsible choice
Se consideriamo che dei circa 2000 miliardi di euro di debito pubblico complessivo dell’Italia solo il 25% concerne le famiglie italiane mentre il 75% è in mano alle banche sia italiane sia straniere, e se consideriamo che lo Stato s’indebita automaticamente per il fatto di non poter emettere moneta ma è costretto ad acquistarla dalle banche private emettendo titoli di debito, perché mai l’Italia dovrebbe svendere il proprio patrimonio immobiliare alle banche per ripagarle di un debito che nasce sotto forma di signoraggio e cresce sotto forma di speculazione?
Prima che il governo Monti proceda a “svendere”, espressione usata recentemente dalla Corte dei Conti sottolineando che solo nel primo trimestre di quest’anno le quotazioni immobiliari sono crollate del 20%, gli italiani hanno il diritto di conoscere la realtà e di esprimersi nel merito prima di ritrovarsi del tutto sia impoveriti sia derubati. Perché non è affatto vero che la strategia volta al contenimento del debito pubblico sia attraverso un livello di tassazione che lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate Befera ha detto che arriva al 75% (il più alto non solo al mondo ma nella storia dell’umanità!), sia attraverso ciò che eufemisticamente viene definito “dismissione e valorizzazione del patrimonio pubblico” (stimato complessivamente in 300 miliardi il patrimonio immobiliare dello Stato e 350 miliardi quello dei Comuni), con dei ricavi oscillanti tra i 15 e i 20 miliardi all’anno secondo il ministro dell’Economia Grilli, si tradurrà in un miglioramento delle condizioni di vita degli italiani e in un consolidamento dell’economia dell’Italia. Di certo saremo sempre più sottomessi alla dittatura finanziaria che sta letteralmente distruggendo l’economia reale!
Se vogliamo farci un’idea di come si forma il debito pubblico consideriamo quanto è successo nel dicembre 2012 quando la Bce ha regalato 1000 miliardi di euro alle banche italiane, che li hanno reinvestiti in titoli di Stato che fruttano il 6% senza fare nulla e senza destinare nulla alle imprese che stanno sempre più scomparendo. Ma soprattutto con la conseguenza che sulle spalle dei noi cittadini grava un onere in automatico sotto forma di nuove tasse o tagli alla spesa pubblica, per ripagare gli interessi che lo Stato si accolla con le banche. E’ lo strapotere delle banche il problema e non il debito pubblico! Dal 2007 al 2012 le banche europee hanno perso 2000 miliardi di euro di depositi internazionali, la quota delle banche italiane è di 450 miliardi: una perdita pari all’intero debito pubblico italiano!
Ecco perché prima di accelerare nella scelta irresponsabile e suicida di impoverire sempre più i cittadini e sottomettere sempre più l’Italia alla dittatura finanziaria, agli italiani deve essere data la possibilità di conoscere e di esprimersi attraverso un referendum popolare sulla strategia di contenimento del debito pubblico e di ciò che sta a monte, la nostra adozione dell’euro, il vincolo del pareggio di bilancio, l’adesione ai Trattati del Fiscal Compact e del Fondo salva-Stati, a maggior ragione quando questo Parlamento di designati ha scelto di auto-commissariarsi dando una delega in bianco a Napolitano e Monti.
Twitter @magdicristiano
If we consider that of the approximately 2000 billion euros of total public debt of Italy, only 25% concerns the Italian households whereas the 75% is in the hands of both Italian and foreign banks, and if we consider that the State gets into debt automatically for not being able to issue currency, but is forced to purchase it from private banks by issuing debt securities, why should Italy sell off its real estate assets to banks in order to repay a debt which arises in the form of seigniorage and grows in the form of speculation?
Before the Monti’s government proceeds to “sell off,” an expression used recently by the Court of Accounts emphasizing that only in the first quarter of this year the property prices have fallen by 20%, the Italians have the right to know the reality and express themselves in questions before they find themselves thoroughly both impoverished and robbed.
Because it is not true that the strategy to contain public debt either through a tax rate that the same director of the Inland Revenue Befera said it reaches 75% (the highest not only of the world but also in the history of ‘humanity!), and through what is euphemistically called “divestment and valuation of public property” (estimated in 300 billion in total the real estate assets of the State and 350 billion the one of Towns), with revenues ranging between 15 and 20 billion per year according to Economy Minister Grilli, will result in an improvement of living conditions of the Italians and the consolidation of the Italian economy. For sure we will be increasingly subjected to the financial dictatorship that is literally destroying the real economy!
If we want to get an idea of how to shape the national debt let’s consider what has happened in December 2012 when the ECB has donated one trillion euros to Italian banks, who have re-invested them in government bonds that yield 6% without doing anything and without allocating anything to the companies that are increasingly disappearing. But above all, with the result that us citizens are carrying an automatic burden in the form of new taxes or cuts in public expenditure, to repay the interest that the State takes on the banks. It ‘the overwhelming power of the banks the problem, not the public debt! From 2007 to 2012, European banks have lost 2000 billion euros of international deposits, the share of Italian banks is 450
billion: a loss equivalent to the entire Italian public debt!
That is why, before accelerating in the irresponsible and suicidal choice to impoverish more and more citizens and subdue increasingly Italy to the of the financial dictatorship, Italians should be given the opportunity to learn and express themselves through a popular referendum on containing public debt and what lies upstream, about our adoption of the euro, the constraint of a balanced budget, the adherence to the treaties of the Fiscal Compact and the Fund-saving States, even more so when this Parliament of self-designated has chosen to self commissioner by giving a proxy in white to Napolitano.
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