Monti e i suoi ministri sembrano avere gli occhi foderati di prosciutto perché continuano a non vedere la crisi occupazionale e la mancanza di sviluppo che sta attanagliando l’Italia. Stamattina, mentre i lavoratori di Alcoa e Carbosulcis manifestavano a Montecitorio e poi al Ministero dello Sviluppo Economico, l’Istat ha pubblicato i nuovi drammatici dati sull’occupazione. Il 35,3% dei giovani, tra i 15 e i 24 anni, è senza lavoro, un fenomeno in aumento rispetto al 2011 ma anche a giugno scorso. La situazione al Sud è ancora più drammatica, dove si tocca un picco di disoccupazione del 48% per le giovani donne nella stessa fascia d’età. Se a questi dati aggiungiamo quelli della Cgia di Mestre sui 46.000 fallimenti di imprese nazionali da inizio anno, a causa dei ritardati di pagamento, non resta che chiederci: ma il Governo dov’è?
Com’è possibile che di fronte al disastro industriale e occupazionale il Ministro Passera non sappia far altro che lanciare la trovata di un nuovo patto per la crescita? Un’ideona morta sul nascere, visto che il suo collega Grilli ha già chiarito che saranno effettuati ancora tagli alla ricerca e che i soldi non ci sono. Un’ideona accolta freddamente anche da sindacati e imprenditori, perché la crescita a costo zero è semplicemente una provocazione.
I lavoratori giunti stamattina dalla Sardegna chiedono risposte certe sul destino delle loro aziende e delle loro famiglie. Non accetteranno rinvii o pseudo-soluzioni pasticciate, e noi dell’IDV siamo stati e saremo dalla loro parte. Abbiamo seguito dall’inizio le loro proteste e torniamo a chiedere al Governo quell’assunzione di responsabilità che non c’è mai stata. Nessun investimento sulla filiera dell’alluminio come scelta strategica, nessuno straccio di politica energetica, messa in campo per contenere i costi dell’energia elettrica, che tanta parte hanno nella chiusura dell’Alcoa di Portovesme,nessun progetto industriale serio per il Sulcis, patrimonio nazionale non solo sardo. Soltanto mesi persi a rincorrere un progetto improbabile e costosissimo che ieri lo stesso Sottosegretario ha bollato come insostenibile, accollando poi alla Regione Sardegna la responsabilità della mancata soluzione alla crisi.
Noi chiediamo che il Governo – togliendosi il prosciutto dagli occhi –guardi in faccia la realtà e metta in campo immediatamente progetti industriali credibili per risolvere le crisi della Sardegna, smettendola di tergiversare, come sta facendo sugli esodati, su Irisbus, Porto Marghera, Piombino, Termini Imerese, e tutte le decine di vertenze in attesa di soluzione e ferme ai tavoli del Ministero. Di favori a banchieri, speculatori ed evasori ne ha già fatti troppi, in continuità con l’esecutivo Berlusconi. E’ ora che chi ha responsabilità di Governo risolva i problemi. Altrimenti si faccia da parte per mandare al governo persone competenti che abbiano a cuore l’interesse del lavoro e dell’impresa che investe e produce in Italia.
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