Soros avverte: "Berlino guidi l'euro
oppure lo lasci"
Di Alessandro Proietti | 10.09.2012 08:54 CEST
NEW YORK - Oneri ed onori. Il voler esser leader in Europa deve passare necessariamente per una sana dose di responsabilità aggiuntive da accettare. La Germania è a un bivio e la tattica intrapresa fino ad ora non è più applicabile. Non è più accettata dai mercati, stufi dell'atteggiamento ostruzionistico ma al contempo interessato, non è più accettata dagli altri Paesi dell'Eurozona che hanno fatto di necessità virtù, facendo quadrato "contro" lo Stato tedesco.
"Se Berlino non è in grado di guidare l'euro, farebbe meglio a lasciarlo".
Il virgolettato è del guru della finanza George Soros. Per essere leader in Europa bisogna accettare i costi per aiutare chi è stato messo in difficoltà dalla Crisi. Quella di Soros è una provocazione più che un auspicio: spera che la Germania non esca dalla moneta unica ma che, al contempo, si inserisca maggiormente nelle dinamiche dell'Unione Europea. I segnali di apertura della Merkel sono stati recepiti e questo fa ben sperare: il benestare alle operazioni d'acquisto dei bond dei Paesi in difficoltà è un importante punto di rottura con il passato.
Resta ancora molto da fare -Nel corso dell'intervista a Reuters Tv, Soros ha precisato che siamo solo all'inizio del processo evolutivo dell'Unione: spera fortemente che l'Europa tutta lanci una nuova campagna volta a ridestare nei tedeschi il sentimento "europeista". Oggi come oggi la Germania, locomotiva europea, è paralizzata "sotto l'incantesimo di false dottrine monetarie e di bilancio".
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