lunedì 30 aprile 2012

INPS, il presidente è un complice di Bankenstein


Il futuro delle pensioni

http://www.altraidea.blogspot.it/2012/04/il-futuro-delle-pensioni.html
Chi ha avuto occasione di guardare la puntata di Report condotta, dalla giornalista Milena Gabanelli, trasmessa su Rai 3 Domenica 25 Marzo sarà, rimasto certamente sorpreso dalle numerose cariche che l'attuale presidente dell'INPS il Dott. Antonio Mastrapasqua si porta appresso.
L'elenco spazia oltre, naturalmente, alla presidenza del più grande Ente previdenziale pubblico da quella di: Vicepresidente di Equitalia Spa, Nord e centro, Presidente del CDA di Equitalia Sud e IDEA Fimit, presidente del collegio sindacale di Telecontact center, Telenergia, Emsa Servizi, EUR congressi, EUR Spa, EUR Power, Aquadrome, ADR Engineering, Quadrifoglio, Rete Autostrade Mediterranee, Groma, Mediterranea Nautilus Spa; Sindaco supplente di Telecom Italia Media e sindaco effettivo di CONI Servizi Spa, Autostrade per l’Italia, Fandango e Loquendofino fino ad arrivare alla ciliegina diAmministratore delegato di “Italia Previdenza”.
Se poniamo l'attenzione sulle numerose cariche potrebbe sfuggirci quanto un presidente dell'INPS, amministratore anche di una società di previdenza complementare, possa essere infaffidabile. Sapere che i soldi delle nostre pensioni sono gestiti da funzionari pubblici che fanno gli amministratori in società per azioni di previdenza privata non fa dormire certamente sonni tranquilli.
L'INPS l'unico ente pubblico attualmente in Italia dotato di soldi freschi e liquidi fa molto appetito talmente appetito che qualcuno pur di accaparrarseli rischia di fare indigestione di cariche previdenziali.
Anche la soppressione dell’ INPDAP, l’ Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell' amministrazione pubblica offre qualche sospetto alla sensazione che soldi freschi possano confluire nei futuri fondi pensioni complementari. La riforma delle pensioni che ha penalizzato tutti prima sull’età e poi sulle aspettative economiche pare ulteriormente aggravata dall'atteggiamento del Ministro Fornero che a fronte dell’ ambiguità del presidente INPS ha dirottato il ragionamento su ragioni di buona creanza personale.
Alle numerose critiche sulle numerose cariche del Mastrapasqua La Sig.ra Fornero ha parlato di legge sostenendo che se la legge non lo vieta, in poche parole, sta al buoncuore del plurincaricato decidere.
Ed è qui che il ragionamento della Fornero stride e diventa inaffidabile come tutto l'impianto pensionistico.
Sono riusciti, sotto pressioni Europee a fare in men che non si dica una legge sulle pensioni ma non hanno voluto scrivere che il Presidente INPS non può essere contemporaneamente amministratore delegato di una qualsiasi società per azioni avente ragione sociale la previdenza complementare; fatto salvo naturalmente che questa “Italia Previdenza” non sia una bocciofila per pensionati.
Non siamo proprio convinti che la legge non vieti il cumulo di cariche pubbliche in conflitto di interessi con gli interessi del bene pubblico sappiamo per certo che un qualsiasi funzionario INPS che la mattina sbrigasse le pratiche all'ufficio pensioni e il pomeriggio per arrotondare si mettesse a vendere prodotti pensionistici e tenesse la contabilità anche presso l’ufficio pensioni di una qualsiasi primaria o secondaria compagnia assicurativa privata Italiana quantomeno verrebbe attenzionato dalla Guardia di Finanza.
Forse la Camusso aveva ragione quando, sull'art. 18 defini di coccodrillo il rammarico della Sig.ra Fornero, la quale, nel rispondere alle domande del giornalista della trasmissione “Report”, il Coccodrillo, pare abbia anche per l'occasione, inforcato gli occhiali utili alla lettura del libro del tornaconto.
Non si può certo raccontare l' immodificabilità della legge quando a milioni di persone per legge è stata prima allungata e poi ridotta la pensione si tratta di una scorrettezza che non onora il Ministro.
Ed è certo che un funzionario pubblico pagato dallo Stato che facesse contemporaneamente anche gli interessi di una qualsiasi compagnia assicurativa è inaffidabile in quanto non sapremo mai se le decisioni prese attengano agli interessi dei lavoratori versanti o agli azionisti dell' altra società di previdenza complementare.
E' spiacente apprendere che il Ministro Fornero così esperta non abbia compreso le implicazioni pratiche di alcune di queste cariche anche se vista l'esperienza, i titoli, e la bravura non vorremmo che qualcuno avesse trovato il modo di dirottare i soldi dalla previdenza pubblica verso la previdenza privata ben sapendo, se così fosse, che ci troveremmo di fronte non solo al carrozzone dell'INPS ma anche a pagare la carrozzina di finanzieri che vogliono campare sulle spalle di chi versa i contributi e magari scoprire che tra carrozzine e carrozzoni il treno dei fondi pensioni come è successo in USA nel 2008 ha deragliato perchè quei soldi se li sono giocati in borsa o peggio in strumenti derivati.
Certo gli indizi sono preoccupanti laddove anche il direttore generale dell' INPS il dott. Mauro Nori è stato chiamato a far parte del consiglio di amministrazione di “Italia Previdenza” S.p.a.
Ci auguriamo che lo scopo di questa società non sia quello di drenare soldi pubblici verso la previdenza complementare altrimenti, se così fosse, i lavoratori, per non trovarsi a riscuotere la pensione direttamente alla Caritas farebbero bene, da subito, ad accendere un cero alla Madonna.

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