sabato 18 agosto 2012

Sàtrapi di Bankenstein: Renzi costa 20 milioni...

Renzi butta 20 milioni di soldi pubblici tra cene, viaggi e bar. Ecco le 250 fatture

Pranzi e cene in ristoranti di lusso, vacanze, viaggi in aereo, conti astronomici in bar e enoteche, pernottamenti costosi in alberghi, e ancora regali e spot in tv e sui giornali. Per un totale di ben 20 milioni di euro, tutti a spese del contribuente.
Nei cinque anni in cui è stato presidente della provincia di Firenze, dal 2004 al 2009, Matteo Renzi non si è fatto mancare proprio nulla. Il “rottamatore” del Pd non ha niente da invidiare a un qualsiasi Lusi o Belsito in quanto a gestione allegra dei soldi pubblici, con la differenza che Renzi oggi si è creato l’immagine di “moralizzatore” della politica.


Il vero “big bang”, però, sono le oltre 250 fatture che indicano le “spese di rappresentanza” sostenute dal presidente Matteo Renzi tramite utilizzo di carta di credito personale. Spese che la provincia ha liquidato e rimborsato, approvandone tutte le motivazioni.
Naturalmente non possiamo pubblicare tutte le fatture in un solo articolo, ma come primo “assaggio” possono bastare alcune chicche: i due viaggi in Usa nel 2007, con tanto di giornalista al seguito pagato dal contribuente, totalmente rimborsati dalla provincia. Dagli alberghi alle consumazioni nei bar: Renzi in totale spende 70.000 euro per i due viaggi “di rappresentanza”. E c’è pure una cifra “strana”, pari a 3.000 euro pagati con la carta di credito in un albergo di Boston, senza alcuna voce di spesa. Cosa può costare 3.000 euro, di notte, in un albergo?
Sotto la voce “spese di rappresentanza” si trovano pure alcuni bonifici a favore di Matteo Colomo, ristoratore che gestisce il locale “I Riffaioli” vicino al torrente Mugnone a Firenze. I pagamenti ammontano a circa 4 mila euro tra il 4 e il 12 aprile del 2008
Ma il nome del ristoratore si rivedrà in altre fatture
Le spese in bar ed enoteche spesso sfiorano il clamoroso, con conti pari a 600 euro. Cosa berrà, Matteo Renzi, a spese del contribuente?
Anche negli Usa non era da meno
Per non parlare di ristoranti e trattorie. Ecco un piccolo assaggio solo del 2008
Ma i conti della provincia, sotto la gestione Renzi, saranno tutti limpidi e cristallini? Nient’affatto.

Per finanziare una manifestazione culturale come il “Genio fiorentino”, la provincia di Firenze guidata da Renzi spende in media 2 milioni di euro ogni anno: di questi, 707.000 euro finiranno
nelle casse della Cult-er, associazione con sede legale presso uno studio di commercialisti a Prato ma totalmente priva di strutture. 100.000 euro finiranno pure nelle casse del giornale “La Nazione”.
Per parlare bene del Genio Fiorentino?
100.000 euro nel 2005 finiscono nelle casse di un ”Circo per la Pimpa, spettacolo dedicato al simpatico cane a pois dei fumetti, creato dalla penna di Francesco Tullio Altan, in occasione del trentesimo compleanno della Pimpa. Il ricavato è però inferiore alle attese. Parte dell’incasso avrebbe dovuto finire in beneficenza nelle casse dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ma non se ne farà nulla.
Non sarebbe stato meglio, per la provincia, donare direttamente la somma all’ospedale?

E ancora: nel 2005 Matteo Renzi crea “Florence Multimedia”, società partecipata al 100% dalla provincia di Firenze e quindi controllate direttamente da lui. Contemporaneamente, smantella l’ufficio stampa della provincia, non sufficientemente idoneo a valorizzare l’immagine personale del “rottamatore”. La sede viene collocata in una struttura della provincia e data in locazione con un pagamento di un canone simbolico pari a 1.000 euro all’anno. Florence Multimedia diventa operativa nel 2006, nel 2007 le viene affidato anche l’ufficio stampa della provincia. Nel solo anno 2008 la provincia di Firenze bonificherà le casse di Florence Multimedia con ben 4 milioni 387mila 453 euro. Per cosa? Per diventare negli anni lo strumento di propaganda personale di Matteo Renzi, nonché il metodo per ingraziarsi giornali e tv locali: gran parte dei milioni di euro finiscono infatti nelle casse delle concessionarie di pubblicità dei giornali. Uno strumento talmente “ad personam” da essere smantellato “casualmente” alla fine della legislatura di Renzi.
Ma su questo la Corte dei Conti sta indagando.

Nessun commento:

Posta un commento