Sorpresa! Al debito delle famiglie, delle imprese, degli enti locali (Regioni, Land, Comuni, etc), degli Stati sovrani dobbiamo adesso contabilizzare anche quello della Banca Centrale Europea (BCE).
Non é cosa da poco, neppure per una Banca centrale. The best in the World.
In una nota del 27 dicembre 2011 la BCE affermava che «i prestiti alle banche dell’eurozona sono aumentati di 214 mld a quota 879 miliardi. Sempre nella scorsa settimana il bilancio complessivo della Bce è aumentato di 239 miliardi a quota 2,730 miliardi di euro (3,4.550 miliardi di dollari), un livello record, in crescita di oltre 553 miliardi rispetto a tre mesi fa.». Pochi giorni prima la BCE aveva prestato 489 miliardi di euro a tre anni a 523 banche europee.
Si riporta nel contempo un nuovo aumento dei depositi presso la Bce, saliti a 452.034 miliardi di euro, remunerati al tasso dello 0.25%.
Per dare la dimensione di questa esposizione, si pensi che é un po’ meno del doppio del Pil italiano dello scorso anno, ma presto salirà.
Se facessimo un paragone con la FED, troveremmo che alla stessa data era esposta per 2,200 miliardi di Usd.
Si noti che la BCE si sta preparando a concedere un nuovo prestito al sistema bancario europeo, la cui entità è valutata a poco più di 1,000 miliardi di euro. Infatti, così asserisce il Governatore Draghi, «il sistema bancario é solido»: é perché é solido che ha bisogno di altri 1,000 miliardi. Se non fosse solido, chi sarebbe così sprovvido da imprestare denaro ad un possibile insolvente? Così l’esposizione dovrebbe quindi salire in breve 3,730 miliardi di euro, con l’obiettivo dei 7,000 a fine anno (sic), essendo in programma un maxi-prestito ogni tre mesi.
Resta tuttora incerto capire chi, come e quando ripagherà questi nuovi debiti. L’argomento potrebbe essere di un qualche interesse, ma non si vorrebbe tediare i Lettori con questi risvolti del tutto particolari.
De minimis Senatus non curat.
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