Il Paese dei tristi primati
In Italia ci sono otto milioni di poveri e il governo si rifiuta di fare la patrimoniale. È una vergogna. In questo modo, la forbice tra chi ha sempre avuto troppo e chi ha avuto troppo poco continuerà ad allargarsi a dismisura, visto che finora l’esecutivo ha colpito solo i lavoratori, i pensionati e gli onesti cittadini.
Oggi abbiamo assistito all’ennesima conferenza farsa del presidente del Consiglio. Monti, oltre a salvare ancora una volta i grandi patrimoni, ha bluffato sul taglio delle Province, un provvedimento solo sbandierato. Il presidente del Consiglio e i suoi ministri pifferai hanno dato i numeri come al solito. In realtà, oggi il governo si è limitato a definire i criteri per il loro riordino, rimandando tutto quanto alle calende greche.
Il riordino è un pannicello caldo: le Province sono enti inutili, obsoleti e vanno abolite totalmente. Noi dell’IdV lo proponiamo da tempo. Intanto, lo spread è schizzato sopra i 500 punti, a dimostrazione del fatto che le politiche ‘lacrime e sangue’ imposte da Monti alle fasce sociali più deboli hanno miseramente fallito. Infatti, grazie alle misure adottate da professoroni e tecnici, in perfetta continuità con quelle di Berlusconi, l’Italia è diventata il Paese dei tristi primati.
Un Paese dove l’evasione fiscale ammonta addirittura al 17,5% del Pil, 154 miliardi di euro. Il doppio del sommerso in Inghilterra e sei volte quello francese. La verità è che né questo governo né quello precedente hanno preso provvedimenti per estirpare questo cancro. Monti ha caricato di nuove tasse i cittadini e i lavoratori e non ha fatto niente contro gli evasori.
L’unico risultato è che i ladri di Stato se la ridono e si sono arricchiti sempre di più. Inoltre il presidente del Consiglio si era impegnato a firmare il trattato con la Svizzera per tassare i capitali esportati illegalmente in quel paese, come avviene già in Germania e in Inghilterra. Al contrario, i grandi capitali non sono stati toccati, il prelievo sulle rendite è rimasto ridicolo e i poveracci con una casa devono svenarsi per pagare l’Imu. Tassa che ha risparmiato invece le fondazioni bancarie.
Il governo dei bugiardi aveva anche giurato che i compensi dei manager pubblici sarebbero stati calmierati. Poi ha cominciato a rimandare all’infinito, mentre i tagli e le tasse che colpiscono i cittadini non vengono rinviati mai, nemmeno di un minuto. L’ultimo scandaloso e vergognoso esempio è quello del nuovo direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, che nel pieno della crisi, con la gente che muore di fame, prenderà uno stipendio di 650mila euro l’anno a tempo indeterminato, come faranno altri suoi colleghi. Alla faccia dell’equità e della giustizia sociale!
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