venerdì 3 agosto 2012

Rimandiamo Monti al mittente

Basta con Monti

Imposte più alte, consumi crollati e spread senza soluzione. Altro che ricandidarlo a premier, rimandiamolo a casa

                   Settimana decisiva, sostengono gli esperti, per la tenuta dell’euro e,quindi,per i con­ti dell’Italia. È ormai un anno che sentia­mo dire che la settimana decisiva è quella che verrà. Sono scettico e temo che tra sette giorni ci ritroveremo a scrivere la stessa cosa. Sempre gli esperti ci dicono che se siamo ancora vivi è perché sono arrivati Monti,l’Imu,gli aumenti delle tasse, i blitz di Cortina, la riduzione dell’utilizzo del con­tante e altre misure depressive che ben conoscia­mo.

Se sulla sorte dell’euro siamo condannati ad aspettare i fatti, sulla seconda tesi mi sembra che i fatti parlino chiaro e raccontino di un fallimento tecnico oltre che politico. È dimostrato, infatti, che una dichiarazione di Draghi vale più di dieci prov­vedimenti di Monti. Tanto più che il premier e il suo governo sono riusciti a distruggere quei pochi settori che ancora reggevano. Il gettito dell’Imu lo abbiamo pagato caro: meno consumi, meno va­canze, meno di tutto e saldo negativo pure per le casse pubbliche. Così come lo stato di polizia fisca­le ha solo fatto scappare i turisti con capacità di spe­sa. Costa Azzurra, Corsica e Croazia ringraziano e incassano, i nostri operatori bestemmiano e molti chiudono.
E siamo solo all’inizio.Ora si scopre che la secon­da rata dell’Imu, come era prevedibile ma nasco­sto dai più, sarà una mazzata. I piccoli proprietari sono giustamente esasperati, altri esercizi com­merciali dovranno chiudere e già si parla di un au­mento degli affitti in nero per legittima difesa fisca­le. Insomma, un disastro. Eppure c’è chi ancora si ostina a considerare Monti come una benedizione e a volerlo ricandidare per succedere a se stesso do­po le elezioni. Addirittura si favoleggia di una pos­si­bile lista Monti da appoggiare in modo più o meno bipartisan alle elezioni. Tutto questo, a nostro avvi­so, è pura follia. Prima ci liberiamo di Monti e della sua squadra di tassatori, meglio è. Chi se ne impor­ta di ciò che pensano Merkel e Obama ( tanto pensa­no solo agli affari loro), chi se ne importa dei deside­rata di Napolitano (presidente in uscita), pazienza se qualche parlamentare, anche nel centrodestra, teme di non essere rieletto (in molti casi non ne sen­tiremo la mancanza). Affrontiamo i mercati finan­ziari ( cioè dei banditi) con le armi delle libertà eco­nomiche, le uniche che temono. Per fare tutto que­sto bisogna sostituire Monti, prima che sia troppo tardi, con un governo eletto, l’unico che deve farei conti sì con l’Europa, ma soprattutto con noi.

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