Draghi e Marchionne: arrestateli!
di Federico Dal Cortivo - 01/03/2012Fonte: europeanphoenix
Non bastava il cameriere dell’alta finanza Monti per distruggere tutto ciò che è rimasto di sociale in Italia, ma ci tocca anche sentire le lezioni che ci sono propinate dal duo Draghi-Marchionne.
Con il primo, che da brava eminenza grigia del potere usurocratico pontifica oramai su tutto, dall’istruzione, alla sanità, dal lavoro ai modelli sociali ecc. mentre il secondo da bravo parveneu, lui si definisce un “metalmeccanico”, corre negli Stati Uniti a incassare applausi per come sta distruggendo la Fiat. Purtroppo sia l’uno sia l’altro possono dire tutto e il contrario di tutto perché in Italia vi è l’assenza totale del potere politico, dello Stato, del suo senso più profondo e con esso del bene comune. I partiti, oramai ridotti a circoli per incapaci, falliti e disonesti, presenti nello squallido Parlamento italiano sono tutti, nessuno escluso, allineati e coperti agli ordini del potere bancario con buona pace dei poveri illusi elettori che ancora credono di poter determinare qualcosa con il loro voto.
Proprio “il metalmeccanico al cashmere” si è profuso in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera in sperticati elogi al governo Monti “che avrebbe dato al mondo l’idea di un Paese che sta svoltando” e questo spiega, sempre secondo l’”operaio”, e non ce ne vogliano i veri operai, il successo registrato dal “cameriere” nella recente visita fatta a Washington dove ha riscosso gli apprezzamenti di Obama e l’attenzione dell’autorevole think-tank Paterson Istitute. E del resto come non poteva non riscuotere applausi colui che sta letteralmente svendendo l’Italia alle banche e al capitatale straniero? Marchionne ha poi quindi minacciato velatamente la chiusura di altri stabilimenti Fiat, e sappiamo bene dove queste minacce portano: lo scopo è solo quello di precarizzare ancor di più il lavoro e strappare contratti al ribasso come a Pomigliano e Mirafiori.
Per Draghi bisogna stringere i denti. L’uomo della City e della Goldman Sachs invita gli italiani a tenere duro perché “se un effetto recessivo vi sarà questo è necessario per lo spread e i costi di finanziamento”, ovvero tutti devono fare sacrifici per il sistema bancario internazionale perché caro popolo italiano che dormi, è solo questo il reale motivo delle manovre antisociali di Monti e Co. E per realizzare questo, ha dichiarato di recente al “Wall Street Journal”, non si può prescindere dalla riforma del lavoro, che va letta solo come maggiore precarizzazione, e con la totale privatizzazione dei servizi, enunciando alla fine i soliti luoghi comuni tanto cari a nostri due geni, in particolare contro il posto fisso “che farebbe parte di un sistema ingiusto che scarica tutto il peso sui giovani”. Dove l’abbia trovata una simile ridicola trovata Mr Draghi non è dato a sapere, lui discetta oramai di tutto a ruota libera senza vergogna da anni, con predicozzi sulla “bontà del mercato”, del resto alla fine del mese, lui di problemi non ne ha di certo, con i ricchi emolumenti che percepisce per dare il suo illuminato contributo per distruggere ogni forma di Stato sociale.
E in aiuto a Marchionne e Draghi non poteva non arrivare l’ennesimo rapporto dell’Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, sorta di gruppo che pretende di dettare regole e condizioni agli Stati. Ebbene da Città del Messico ci fanno sapere che “l’Italia deve privatizzare ancor di più riducendo la proprietà dello Stato nei trasporti, nei media e nei servizi locali”. Ribadendo inoltre come “l’Italia abbia fatto ancora ben poco per ridurre il peso pubblico in molte società di servizi” e attaccando poi “il posto fisso che va ammorbidito”…, e che va letto come maggiore libertà di licenziare.
L’attacco a tutto tondo dell’Ocse, i cui vertici non sono stati eletti da nessun popolo e quindi avrebbe valore zero nell’indirizzo della politica economica di uno Stato sovrano, non risparmia neppure le professioni che “andrebbero liberalizziate come pure i trasporti”, come se tutte queste misure fin qui elencate fossero davvero la panacea di ogni male, e non la porta d’ingresso della speculazione internazionale, quella che sta acquistando l’Italia da tempo e che ora vorrebbe stringere definitivamente la corda attorno al collo del nostro popolo.
Chi sta distruggendo il futuro del nostro popolo andrebbe arrestato per alto tradimento.
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