lunedì 23 gennaio 2012

Francia, Hollande: «La finanza è il mio vero nemico»


Banche, fondi e mercati entrano nella campagna elettorale per le presidenziali francesi. E lo fanno in modo dirompente: ieri il candidato socialista all’Eliseo, François Hollande, ha spiegato senza mezzi termini che il suo «vero avversario è la finanza». Per questo, ha promesso che qualora dovesse essere eletto al posto di Nicolas Sarkozy, si impegnerà a far votare una legge che separi le banche retail da quelle di investimento.

Con il partito socialista al governo, dunque, la Francia potrebbe seguire le orme di Usa e Gran Bretagna, che hanno già avanzato proposte concrete per rendere entità a sé stanti gli istituti di credito dediti agli affari da quelli “tradizionali”. Attaccando la politica di annunci portata avanti da numerosi governi negli ultimi anni, Hollande ha tuonato: «I proclami sono rimasti lettera morta, e le banche che abbiamo salvato già stanno mangiando le stesse mani che le hanno nutrite. Dobbiamo fare in modo che gli istituti che ricevono i nostri depositi usino tali capitali per prestarli alle imprese, ai privati, anziché per speculare».

Ancora, il candidato socialista ha sottolineato che occorrerà eliminare completamente lo strumento delle stock-options: «Sono convinto che serva una legge per vietarle, salvo per le imprese nuove». E per quanto riguarda i bonus si è domandato: «Come può un Paese come il nostro, patria dell’uguaglianza, accettare che ci sia chi si arricchisce a dismisura, lasciando altri nell’incertezza e nell’inquietudine?».

Hollande ha infine affermato di appoggiare appieno l’ipotesi di introdurre con altri Paesi europei una tassa sulle transazioni finanziarie, di voler creare una Banca pubblica d’investimenti e di voler introdurre una nuova aliquota fiscale, pari al 45%, sui redditi superiori ai 150 mila euro. 

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