giovedì 1 marzo 2012
Si dimette l’Abi (Associazione Banchieri Italiani)
IL SECOLO XIX
ECONOMIA 01 marzo 2012
Stretta sulle banche, si dimette l’Abi
Giuseppe Mussari
Roma - Il Comitato di presidenza dell’Associazione bancaria italiana (Abi) ha rassegnato le dimissioni per protestare contro la norma contenuta nel decreto legge sulle liberalizzazioni, e mantenuta nel maxiemendamento presentato dal governo, che taglia le commissioni bancarie. Lo ha annunciato in una conferenza stampa il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari.
Il relatore del Pd, Filippo Bubbico, ha detto stamani che il governo modificherà la stretta sulle commissioni bancarie per la concessione di crediti e fidi - inserita nel decreto liberalizzazioni - in un altro provvedimento, probabilmente nel decreto legge sulle semplificazioni all’esame della Camera. Bubbico ha spiegato che il governo vuole riformulare la norma limitandone l’applicazione alle sole banche che non si adegueranno ai futuri criteri sulla trasparenza del Cicr, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio. Queste rassicurazioni non sono sufficienti per le banche. Gli istituti di credito contestano soprattutto che attraverso l’abolizione delle commissioni sui fidi vengano imposti «prezzi amministrati o un divieto di avere dei ricavi», ha spiegato il presidente Abi ha ricordato le parole del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, al forex di Parma secondo il quale «più trasparenza significa più concorrenza ma un prezzo amministrato non migliora la competizione».
Per Mussari il rischio è che le banche debbano «rivedere tutte le politiche creditizie e che una norma del genere allontani gli impieghi delle banche straniere in Italia». Mussari ha denunciato poi il clima di avversione generale verso le banche dicendo che «questa norma è la goccia che fa traboccare il vaso». A una domanda sulla eventuale quantificazione degli impatti economici della norma, Mussari ha detto di augurarsi «di non doverli mai calcolare». Sull’annuncio di Bubbico secondo il quale il governo vuole riportare la norma sul taglio delle commissioni al suo significato originario, cioè una sanzione contro chi non rispetti le norme sulla trasparenza, il presidente Abi ha detto: «Prendiamo atto con soddisfazione che vogliono riportare la norma a una sanzione verso provvedimenti non trasparenti».
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