giovedì 10 maggio 2012

KKE: Da domani all'avanguardia

www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 08-05-12 - n. 408
da Partito Comunista di Grecia - http://inter.kke.gr/News/news2012/2012-05-07-ekloges
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
KKE: Da domani all'avanguardia delle lotte contro la tempesta delle nuove misure antioperaie
06/05/2012
 
"I risultati elettorali mostrano indubbiamente un rovesciamento nella scena politica a cui eravamo abituati, con l'interruzione dell'alternanza tra i due partiti PASOK e ND [rispettivamente socialdemocratici e conservatori, avvicendatisi finora al governo, ndt]. Stiamo entrando in una fase di transizione in cui vi sarà il tentativo di creare una nuova scena politica con nuove formazioni e nuovi protagonisti con un orientamento conservatore o un orientamento socialdemocratico attorno a SYRIZA, per prevenire il crescente radicalismo popolare che porterebbe a un autentico rovesciamento a favore del popolo. Ci sarà il tentativo, con queste elezioni e quelle successive, di formare un governo composto da tutti i partiti, di unità nazionale, o un governo di coalizione teso a prevenire specificamente la formazione di una corrente di maggioranza che lotti per il cambiamento.
 
Ci rivolgiamo ai militanti del partito (KKE) e della gioventù comunista (KNE), agli amici, ai sostenitori, agli elettori, a coloro che collaborano con il partito, a tutti quelli che sono stati con noi in prima linea nel movimento e nella battaglia elettorale, e li chiamiamo a porsi all'avanguardia delle lotte dei prossimi giorni perché premono gravi questioni in corso di evoluzione, come la contrattazione collettiva, la tutela dei disoccupati, la bancarotta dei fondi di previdenza sociale, le nuove misure che sottrarranno dalle tasche del popolo un importo tra gli 11,5 e i 14,5 miliardi di euro. Non possiamo perdere tempo. Il popolo non deve perdere tempo.
 
Sproniamo gli elettori del PASOK e di ND, in particolare coloro che appartengono alla classe operaia e agli altri strati popolari, a porsi anche loro in prima linea, insieme a noi e agli altri militanti, nelle lotte, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei quartieri popolari. Sono loro che possono dare un nuovo slancio e un carattere di massa alla lotta. Facciamo appello al popolo perché non si lasci ingannare dai tentativi di camuffare il sistema politico che verrà instaurato nei giorni e nei mesi a venire. I risultati elettorali, indipendentemente dalla frammentazione del voto, a destra e sinistra, oggettivamente mostrano una tendenza positiva: maturano e sono in corso di maturazione cambiamenti radicali nella coscienza popolare, non è lontano dal maturare o è addirittura prossimo un movimento per un cambiamento reale, non sfavorevole alla proposta politica del KKE in merito ai problemi immediati e al potere operaio e popolare.
 
Consideriamo significativo, positivo e un importante viatico per il prossimo futuro il fatto che abbiamo mantenuto una nostra linea rispetto alle forze filo-europeiste e sostenitrici della UE nel suo complesso, indipendentemente dalla posizione da loro assunta sul memorandum, allo stesso modo è importante il fatto che abbiamo lottato per promuovere una nostra proposta alternativa che risponde e soddisfa gli interessi popolari. Sappiamo che è necessario rafforzare le nostre responsabilità e il nostro ruolo verso il popolo e i suoi problemi, ma sappiamo certamente che continueremo a rappresentare un'insostituibile forza in difesa degli interessi popolari.
 
A proposito del risultato elettorale del KKE, il Comitato Centrale diffonderà una valutazione dopo aver studiato i risultati nel loro insieme e le tendenze dell'elettorato in ogni regione per trarre conclusioni complessive. Ma possiamo dire che il KKE ha dovuto letteralmente destreggiarsi tra ostacoli provenienti da entrambi i fronti. Da un lato c'era la rabbia, la protesta, l'indignazione assolutamente legittima ma per lo più priva di un obiettivo e dall'altro l'illusione. I risultati mostrano che il KKE ha ottenuto un avanzamento modesto, e certo avremmo desiderato una maggior affermazione. Tuttavia, devo dire che il Comitato Centrale e il Partito non nutrono l'illusione che i voti del KKE crescano in modo esponenziale, perché il risultato elettorale del KKE è collegato innanzitutto alla formazione non solo di un movimento popolare militante ma alla creazione di una poderosa corrente di maggioranza che si emancipi dai ben noti dilemmi e dalle rinnovate illusioni.
 
Il KKE ha reso nota tempestivamente, prima delle elezioni e senza alcuna esitazione, quale posizione avrebbe assunto verso qualsiasi governo che emergesse dalle elezioni, di centro-destra, di centro-sinistra o di "sinistra”, come prospettato, o nelle ipotesi di governo di unità nazionale o di ampie coalizioni, che coinvolga tutti i partiti, cosa attualmente in discussione.
 
Chiariamo la nostra posizione: naturalmente siamo sicuri che né il PASOK né ND ci proporranno una cooperazione. Sono ben consapevoli delle profonde differenze tra noi. Ma vogliamo rispondere ancora una volta alla proposta che SYRIZA ha ripetuto dopo le elezioni a proposito di un governo di sinistra. Risponderemo chiaramente, senza invocare ciò che è sotto gli occhi di tutti, ossia che i voti e i seggi non sono sufficienti. Può darsi che SYRIZA ritenga siano abbastanza, dal momento che cerca di ottenere l'appoggio e i voti dei parlamentari degli altri partiti. Ribadiamo la nostra posizione: continueremo a dire no alla collaborazione perché in ultima analisi la nostra posizione non dipende dalle nostre aspettative sugli esiti elettorali.
 
Abbiamo sentito che il presidente di SYRIZA chiederà un incontro e che avvierà colloqui privati riguardo al programma di un governo di coalizione. Sarebbe logico che chi fa una proposta per un governo di coalizione abbia dettagliato prima delle elezioni il programma per giugno, luglio, in relazione alle questioni concrete, ecc., invece di lanciare generici slogan e generiche denunce contro il memorandum. O almeno dovrebbe averlo pronto ora. Che cosa vogliono esattamente? Abbiamo solo inteso parlare di qualche indennità e di altre simili dichiarazioni.
 
In ogni caso, un governo, indipendentemente dalla sua composizione, deve affrontare l'intero spettro delle questioni. Non può limitarsi alla denuncia del memorandum ma deve restituire al popolo le conquiste che sono state abolite prima del memorandum - perché la maggior parte delle conquiste è stata liquidata prima del memorandum - insieme alle altre che sono state abolite dopo il memorandum. Un governo deve occuparsi di tutto e non solo dei sussidi alla disoccupazione, come già detto. Deve affrontare le questioni dell'economia, la posizione dei gruppi affaristici verso i lavoratori, le privatizzazioni attuate negli anni precedenti. Deve occuparsi delle questioni della politica estera come degli impegni che scaturiscono dall'appartenenza all'UE e alla NATO, dall'alleanza strategica con gli USA. Non esiste un governo che possa annullare gli accordi presi o teorizzare nuove politiche, se si limita a promuovere misure tampone.
 
Per accordarsi con un governo, il KKE dovrebbe compiere una svolta a U, un capovolgimento a 180 gradi e non un piccolo arretramento, un modesto cambiamento. Il cambiamento sarebbe radicale. E soprattutto il KKE dovrebbe sottoscrive inaccettabili compromessi che non hanno nulla a che fare con gli interessi del popolo. Può darsi che il popolo non sia preoccupato della purezza ideologica dei vari partiti. Ma è invece interessato a un partito che in tutti questi anni, fin dalla nascita, è stato alla testa delle lotte. Di un KKE che abbandoni la sua posizione per una manciata di ministeri, il popolo non ha bisogno".
 
Ufficio stampa Comitato Centrale del KKE

Nessun commento:

Posta un commento