La necessità della ‘disonestà’
È importante, importantissimo, ai fini della formulazione di una nuova morale, che ci si liberi dal preconcetto che l’onestà sia, o sia mai stata un valore. Ciò perché è invece un valore la volontà di prevaricazione, e dunque la disonestà, la quale è funzionale all’attuazione del piano esistenziale di ciascuno in base alle pulsioni fondamentali che governano la vita addirittura dell’universo: volontà di sopravvivere, svilupparsi, riconoscere, essere riconosciuti, raggiungere il massimo risultato con il minimo dell’impegno.
Solo la contrapposta ‘disonestà’ di tutti ha infatti la forza di rendere dinamici quei meccanismi che danno luogo allo sviluppo.
Poi, quando questa disonestà crea l’esigenza di una regola, o di una nuova regola, come oggi, gli individui si ‘accordano’, e pervengono a una morale che consenta a ciascuno di raggiungere più facilmente i suoi obiettivi.
Una morale che quindi riuscirà ad affermarsi solo nella misura in cui risulterà essere più vantaggiosa della disonestà, e che in ogni caso verrà meno nel momento stesso in cui verrà meno il controllo.
Un controllo che non potrà che essere il controllo dell’Autorità Giudiziaria: ovvero quel controllo che la magistratura dovrebbe esercitare, e invece ha sempre mediato con i suoi interessi di casta.
da La storia di Aids, di Alfonso Luigi Marra
Nessun commento:
Posta un commento