L’Europa: Se la Grecia esce noi richiudiamo la porta
BRUXELLES – L’Europa si prepara all’uscita della Grecia dall’Euro e
il messaggio è chiaro: se esce, noi richiudiamo la porta. Il che vuol
dire che se la Grecia non riuscirà a formare un nuovo governo, se non
riuscirà ad “attenersi ai programmi” come dice Angela Merkel, l’Europa
si prepara al “dopo” e tenta di arrivarci preparata, pronta a
richiudersi la porta alle spalle e ad andare avanti, senza troppe ferite
mortali. Insomma sembra sia già pronta, con un piano B, un piano di
emergenza per salvarsi la pelle nel caso in cui, un caso che ormai viene
visto come sempre più possibile, la Grecia da quella porta esca e anche
rapidamente. Ufficialmente la commissione europea smentisce, ma in
un’intervista al quotidiano fiammingo De Standaard il commissario
europeo al Commercio Karel De Gucht dà la cosa per certa:
“L’Europa e
la Bce – annuncia – hanno già pronto un piano B di salvataggio nel caso la Grecia esca
dall’euro”. Dal canto suo la Germania non se la sente di smentire, anzi
rilancia: “Siamo pronti a tutto, prepariamoci all’eventualità che la
Grecia esca”. E c’è chi parla anche di un “piano-Trichet” per la Grecia che prevede, in caso
di inadempienza di un Paese europeo alle raccomandazioni della
Commissione e del Consiglio Ue, un “commissariamento” attraverso un
governo federale d’emergenza pronto a prendere le redini della
situazione nel Paese interessato.
De Gucht nell’intervista al quotidiano fiammingo De Standaard ha
detto: “La Commissione Europea e la Banca centrale europea stanno
lavorando a uno scenario di emergenza nel caso la Grecia esca dalla
moneta unica. Un anno e mezzo fa poteva esserci il pericolo di un
effetto domino, ma oggi ci sono, sia alla Bce che alla Commissione Ue,
servizi che stanno lavorando su scenari di emergenza nel caso che la
Grecia non ce la faccia”.
E’ la prima volta che un responsabile europeo ammette che le
istituzioni europee si preparano alla possibile uscita della Grecia
dall’euro. Alla domanda del giornalista dello Standaard che chiede di
specificare quali possano essere i piani, De Gucht risponde: ”Non posso
dire di più”. Il commissario, belga, nell’intervista al quotidiano
fiammingo afferma che ”ora la fine della partita è cominciata e non so
come andrà a finire”. ”La domanda – aggiunge De Gucht – è sapere se
tutti sapranno mantenere il loro sangue freddo nelle prossime
settimane”.
Secondo il commissario non ci sono alternative: ”La Grecia deve
mettere in atto gli accordi conclusi. E’ l’unica opzione razionale che
ha il paese. Ma può realizzarsi solo se il popolo greco è nelle
condizioni di esprimere nelle elezioni un giudizio razionale. Il
problema e’ che e’ gente disperata. Non sono solo contrari
all’austerita’ radicale, ma anche ai due partiti che hanno governato il
paese per 40 anni”.
Pressoché immediata è giunta la smentita della commissione Ue
che nega di stare lavorando a un piano d’emergenza per l’uscita della
Grecia dall’euro. Lo riporta l’agenzia Market News International. ”Lo
scenario su cui stiamo lavorando non è quello di un’uscita della Grecia
dall’Eurozona o dalla Ue – ha detto la portavoce dell’esecutivo europeo
Mina Andreeva – Come ha più volte detto il presidente Barroso siamo
concentrati per tenerla nell’eurozona. E’ per questo scopo che stiamo
lavorando con le autorità greche”.
Da Berlino però arriva una semi-conferma. Il
portavoce del ministero delle Finanze tedesco Silke Bruns, secondo
quanto riferisce Bloomberg, ha però detto: “Il governo tedesco ha il
compito di prepararsi a una possibile uscita della Grecia dall’euro. I
cittadini si aspettano giustamente che il governo sia pronto ad ogni
eventualità”. Poi sottolinea: “Il governo tedesco è pronto a ogni
eventualità. Negli ultimi due anni abbiamo fatto tutto il possibile per
tenere la Grecia nella zona euro . Abbiamo un programma e lo seguiamo.
La Grecia deve tener fede ad esso. Tutti sono pronti a seguirlo. Anche
Bruxelles lo ha sottolineato”.
Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto un colloquio
con il presidente greco Karolos Papoulias per informarsi sulla difficile
situazione di quel Paese. La cancelliera, ha spiegato il portavoce, ha
chiarito nuovamente che la Germania e gli altri partner europei si
aspettano che dopo le prossime elezioni del 17 giugno venga al più
presto formato un nuovo governo in grado di agire. Anche il ministro
degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha avuto un colloquio telefonico
con il suo omologo del governo di transizione greco. ”Siamo con la
Grecia – ha detto oggi un portavoce del ministro a proposito della
telefonata – ma è importante che Atene faccia i compiti”. Westerwelle ha
sottolineato nel suo colloquio che non ci saranno nuove trattative con i
greci sulle riforme concordate con la troika di Ue, Bce e Fmi, ne’ sui
programmi di aiuto. ”La Grecia si deve attenere ai programmi”.
18 maggio 2012
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