GRECIA FUORI DALL'EURO? ADESSO SI PUO'
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La telenovelas "Grecia fuori, Grecia dentro" in onda da molti mesi ormai, sembra stia volgendo al termine soltanto adesso, nonostante il Paese ellenico risulti tecnicamente fallito da oltre 2 anni.
Anche i mass-media adesso si aprono a pubblicare proposte (inesorabili) di fuoriuscita della Grecia dall'Eurozona, riportando le parole di due esponenti di spicco della cricca dei servi dell'elite finanziaria:
1)Schaeuble, ministro tedesco delle Finanze, afferma:
"L'Eurozona può andare avanti anche senza la Grecia."
2)José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea:
"Se un membro del club non rispetta le regole, è meglio che se ne vada dal club".
E ancora l'altro ieri nell'aula dell'Europarlamento Daniel Cohen-Bendit, il leader dei Verdi, ha gridato:
"Quante volte vogliamo far votare i greci, una, due, tre, quattro volte, prima di vederli venire in ginocchio a pregarci di aiutarli".
Poniamoci 2 domande:
1) Perchè non prima?
2)Qual è il vero timore della Troika?
Non prima perchè le principali banche europee (germania in testa) dovevano prima specularci alla grande con l'aumento dei rendimenti sui Titolo di Stato, per poi scrollarsi di dosso questi titoli che a breve diverranno spazzatura, lasciandoli possibilmente tutti sulle spalle degli istituti ellenici, portando perdite per oltre 30 miliardi di euro, conseguenti anche al taglio del valore dei titoli ellenici in portafoglio.
E poi diciamoci la verità, il problema per i burocrati europeisti non è mai stato perdere un Paese come la Grecia dalla cerchia degli Stati membri, perchè la Grecia costituisce un modesto 2-3% sul PIL europeo, poca roba quindi.
Il vero problema sarebbero l'effetto domino, ossia se altri Paesi (es.: Spagna, Italia, Portogallo, Ungheria) seguissero lo stesso esempio della Grecia, uscendo dall'euro e sgretolando di fatto quel fallimentare progetto che prende il nome di Unione Europea.
Insomma, tutto sembra pronto per gli addii ellenici.
Non è un caso che la Cina abbia smesso di comprare debito pubblico europeo!
L'obiettivo dell'elite finanziaria è quindi evitare l'effetto domino.
In che modo?
Semplice: dimostrando che la Grecia, macchiandosi della grave colpa dell'uscita dall'euro, si troverà in condizioni socio-economiche disastrose, con un ritorno alla dracma ipersvalutata.
Potrebbero riuscirci in tutto ciò architettando un progetto politico in cui cambiano i nomi ma non la sostanza delle cose.
Quindi la domanda da chiedersi sarebbe: la dracma a cui si farebbe ritorno continuerà ad essere emessa sempre da una struttura privata, oligarchica e vile come fa adesso la BCE con l'euro, oppure si parlerà di una moneta emessa da una banca centrale nazionalizzata, con lo Stato greco che recupererebbe il potere di emettere moneta?
E' qui che si giocano le sorti europee.
Un ritorno alla dracma (come lo sarebbe un ritorno alla lira italiana in casa nostra) non cambierebbere di certo la situazione se a stamparla fossero sempre gli stessi individui che hanno affossato il popolo greco, conducendolo alla bancarotta.
L'unica ricetta economica possibile prevede, per la Grecia come per tutti gli altri Paesi (Italia compresa), un ripristino della sovranità monetaria, banca centrale nazionalizzata sotto lo stretto controllo statale, moneta nazionale con cambio fluttuante. Il resto sono chiacchiere da bar.
Salvatore Tamburro
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