giovedì 3 maggio 2012

BANCHE: ADUSBEF IMPUGNERA’ NORMA APPROVATA IERI


03 Maggio 2012 12:31

BANCHE: ADUSBEF IMPUGNERA’ NORMA APPROVATA IERI ALLA CORTE COSTITUZIONALE

(AGENPARL) - Roma, 03 mag - "Mentre il Paese brucia, cresce il numero degli imprenditori strozzati ed usurati che arrivano a gesti estremi, aumenta la disoccupazione giovanile al 35%, centinaia di migliaia di esodati privati del lavoro e della pensione non sanno a che Santo rivolgersi, contribuenti perseguitati da Equitalia si danno fuoco davanti alle agenzie fiscali, la maggioranza che sostiene il Governo delle banche ha approvato ieri al Senato, il decreto-legge 24 marzo 2012, n. 29, concernente disposizioni urgenti per ripristinare la commissione di massimo scoperto, abrogata da plurime sentenze di Cassazione, accingendosi, nel decreto fiscale, ad approvare con una norma a misura di Profumo & Company, la depenalizzazione della frode fiscale di miliardi di euro e salvare l’abuso di diritto dei banchieri". Così in una nota Elio Lannutti, Presidente Adusbef nonché Senatore Idv. "In uno Stato di diritto non può essere consentito ad alcuno, tantomeno al Governo delle banche, di cancellare con un colpo di spugna le limpide sentenze di Cassazione che hanno dichiarato illegittima la Commissione di Massimo Scoperto, illecita e fiorente attività di capitalizzazione, né di depenalizzare l’abuso di diritto con norme ad hoc, per salvaguardare il signor Alessandro Profumo (ex Unicredit oggi Monte dei Paschi di Siena) ed altri noti banchieri, accusati di una colossale frode fiscale, dal PM Alfredo Robledo della Procura di Milano, ai danni dello Stato e dei tartassati contribuenti onesti per qualche miliardo di euro. Adusbef, che ha impugnato con successo alcuni decreti salva-banche (ultimo con la sentenza n.78 della Corte Costituzionale che ha cancellato il milleproroghe 2010 di Tremonti sull'anatocismo) approvati dai governi di diversi colori politici con l’unico denominatore di fungere da fedeli maggiordomi dei banchieri, solleverà eccezione di incostituzionalità nei Tribunali, affinché sia la Consulta a giudicare la liceità di colpi di spugna a favore dei banchieri, mandanti morali della lunga catena di disperazione e di gesti estremi, che sta scuotendo il Paese a causa della crisi prodotta dagli Istituti di Credito e dei comportamenti fraudolenti, vessatori ed illegali delle banche troppo a lungo protette dall’omessa vigilanza di Bankitalia".

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