Riceve lettera licenziamento, portiere si impicca a Napoli
L'uomo, 55 anni, avrebbe dovuto lasciare anche la casa dove viveva
01 maggio, 09:45http://wwww.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/04/30/Riceve-lettera-licenziamento-portiere-impicca-Napoli-_6794671.html
NAPOLI - Aveva ricevuto una lettera di licenziamento e, nei prossimi mesi, avrebbe dovuto lasciare la casa dove viveva: c'é, forse, tutto questo dietro il suicidio di un portiere, a Napoli. L'uomo, 55 anni, si è ucciso, impiccandosi, nella sua abitazione di corso Garibaldi.
Il portiere, che lavorava in uno stabile di corso Garibaldi, era divorziato e aveva due figli. Ai condomini era sempre apparso come una persona dal carattere forte. Ultimamente, però, G.C., 56 anni, anche a seguito della morte di sua madre, nonché della separazione dalla moglie, sembra soffrisse di crisi depressive. Nel prossimo ottobre avrebbe dovuto lasciare l'alloggio da portiere in cui abitava. Giorni fa, però, i proprietari avevano fatto un sopralluogo per metterla in vendita, facendogli forse presagire un anticipo del suo allontanamento, e forse anche questo ha inciso sulla sua decisione.
Ascolto adesso dal TG di un povero disgraziato licenziato a cui hanno anche pignorato la casa. Risultato si è suicidato. L’ennesimo.
RispondiEliminaEcco come questi criminali hanno ridotto il nostro paese, strangolato dall’usura internazionale, messo sotto dittatura di un pugno di banksters, con la complicità di tutti i partiti, da sempre camerieri dei banchieri.
Queste sono le reazioni, autolesive, del nostro povero popolo.
Se qualcuno spera che andando avanti di questo passo possa determinarsi una reazione a furor di popolo, se lo scordi. Non solo per il potenziale raggiunto dalle forze di polizia e di repressione, dai Servizi, dai Mass media e quant’altro, ma per il semplice fatto che non c’è più POPOLO, in particolare i GIOVANI quelli preposti, da sempre, a sostenere generosamente le rivoluzioni.
Cosa credete, che 50 anni di alienazione mentale siano passati indolore? Spettacoli televisivi demenziali, Calcio per beceri e degenerati mentali, discoteche, sballo e droghe di vario tipo, musica per alienati mentali, sesso facile fin dai 12 anni, e tanto altro, e poi consumismo, fin dalle elementari dove i bambini vogliono QUELLA marca di scarpe perchè “c’è l’hanno tutti” e le bambine vengono vestite come alla Barbie, ovvero come tante prostitute in erba.
Insomma una vita assurda, del tutto virtuale, che ha distrutto le famiglie, laddove tutti hanno presenti le soap opere e le telenovele che gli fanno saltare i parametri di riferimento, portandoli dopo un paio di anni di matrimonio a cercare nuove avventure, dove i genitori all’americana, sono chiamati “i vecchi” e i genitori sono tutti contenti di essere “amici” dei figli, e tanto altro ancora. La lista è lunga, pietosa.
Questo ci hanno ridotto e aggiungendoci anche, non a caso, il pompaggio della società multietnica, per distruggere ogni residuo di cultura, di tradizione, di retaggio peculiare del nostro popolo. Stante così le cose chi volete che si ribelli ? Al massimo potranno dare l’assalto ai negozi per razziare l’ultimo prodotto Ipod.
Non è catastrofismo il mio, è la constatazione di una società letteralmente degenerata.
Solo 40 anni addietro, nel bene e nel male i giovani si riunivano per idee, per gruppi politici, per ideologie e sempre bene o male, ritenevano di offrire un loro impegno esistenziale alle loro idee.
Li hanno fatti scannare, grazie agli opposti estremismi: fascismo – antifascismo, comunismo – anticomunismo, li hanno fatti massacrare scientemente, criminali di tutti i partiti e furfanti capetti e ducetti a libro paga dei Servizi. Oggi ogni tanto qualcuno espone la foto di giovanissimi morti assassinati e li esalta per la sua parte, a rischio di far riemergere quella assurda contrapposizione, da stadio e mortifera. Tutti andrebbero invece ricordati, di destra e di sinistra, insieme, perchè sono tanti, sono morti per niente, e se oggi fossero vivi maledirebbero i criminali che li hanno fatti scannare. Ieri, dicevo, c’era comunque questa realtà viva, tra la gioventù, oggi andate a vederli, nei loro punti di incontro: giovani letteralmente dementi, privi di ogni cultura, cinici, come cinica è tutta la società, falsi disposti a tutto per il symbol all’ultima moda, per apparire, non per essere.
Sono già vecchi, non servono più a nulla.
MAURIZIO