Inviato da Michele Canziani il 07-05-2012 21:16
Bologna, titolare di negozio trovato impiccato nel retrobottega
Questa mattina è stato trovato impiccato nel retrobottega il titolare di un negozio di articoli casalinghi. Aveva ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia di 20mila euro.
Bologna - Questa mattina è stato trovato impiccato nel retrobottega il co-titolare di un negozio di articoli casalinghi. L’attività commerciale - specializzata in vendita di elettrodomestici - si trova in via Duse, nella periferia di Bologna. Per fare luce sul caso, la polizia sta ricostruendo l’ultima giornata dell’uomo e sta ascoltando le persone a lui vicine. "In questo momento non è possibile formulare nessuna ipotesi sui motivi del gesto" - ha dichiarato questa mattina Valter Giovannini, Procuratore aggiunto, portavoce della Procura. Dalle indagini è emerso che l’uomo avesse problemi economici: pendenze con il fisco di cui aveva parlato alle persone più intime, esprimendo grande preoccupazione per la propria situazione finanziaria. Inoltre pare che questa stessa mattina si fosse verificata una lite fra condomini: il commerciante 48enne - che non aveva ancora pagato la quota a lui spettante delle spese condominiali - avrebbe detto che non era in grado di pagare in quanto aveva ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia di 20mila euro. Il 48enne ha lasciato un biglietto alla famiglia e pare che in esso si sia scusato. Disperazione e un vissuto di vergogna e rabbia acuita dal pubblico diverbio della mattina devono essere risultati insopportabili per il commerciante.
"Questa escalation - ha detto Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - sembra non avere fine. Per questo chiediamo al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di intervenire facendo capire che le istituzioni sono vicine a chi quotidianamente è chiamato a fare impresa. (…) c'è un tratto comune che caratterizza queste tragedie: il grande senso di ingiustizia che questi imprenditori stanno vivendo. Vuoi per il mancato pagamento da parte dei committenti, siano esse amministrazioni pubbliche o aziende private, vuoi per la mancanza di liquidità, visto che molti istituti di credito, anche se l'azienda risulta essere sana e solvente, si vedono chiudere inaspettatamente i rubinetti del credito".
"I suicidi sono terribili, ma attenzione a non trasformare in eroi gli uomini che compiono questi atti. - È il commento di Maurizio Flammini, presidente di Federlazio: - Siamo disperati, ma questi suicidi non devono più avvenire. Lancio un appello a tutti gli imprenditori: chi si trova in difficoltà contatti Federlazio, Cna, tutte le associazioni di categoria. Gli imprenditori ci chiamino, ognuno di loro deve sapere di avere degli amici e questi amici siamo noi".
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